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Unità/Bologna: L’Usp: «Ci saranno 1700 docenti in più» I sindacati: «È una colossale bufala»

Guerra di numeri tra dirigente scolastico provinciale di Bologna e sindacati. Aiello dice che in regione ci saranno 1700 docenti in più. I sindacati lo diffidano per comportamento antisindacale.

08/05/2009
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l'Unità

ALICE LORETIA settembre, le scuole emiliano-romagnole potranno contare su 1700 docenti in più. È un annuncio trionfale quello lanciato ieri dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale (Usp), Vincenzo Aiello, ai presidi riuniti per la Conferenza di servizio. Un annuncio seguito da critiche durissime da parte di Cgil e Cisl, che proprio ieri hanno inviato al numero uno dell’Usp una diffida per comportamento anti-sindacale. Secondo il contratto nazionale e regionale, infatti, il dirigente è obbligato a fornire ai sindacati le informazioni sulla distribuzione dell’organico nelle scuole. Un dato importantissimo, soprattutto in tempo di tagli. «Gli altri uffici scolastici provinciali hanno consegnato questi dati senza alcun problema – commenta il segretario regionale Cgil Scuola, Paolo Tomasi – Aiello si è rifiutato». Per ora la diffida - inviata da Cgil e Cisl di Bologna - è un’azione politica, ma se entro 5 giorni quei dati non saranno distribuiti e resi noti, partirà la denuncia. I sindacati mal digeriscono poi i dati annunciati ieri dal dirigente, accusato di «giocare alle tre carte» e di «essersi sognato quei 1700 posti in più di notte», al fine di placare gli animi. «Finché non cambiano le norme e le delibere del ministero – continua Tomasi – o finché non si riapre la trattativa a Roma, come auspichiamo, i dati restano quelli indicati nelle circolari ministeriali: 1637 cattedre tagliate in tutta la regione».

tagli in due tranche

I tagli colpiranno le scuole emiliano-romagnole in due tranche. La parte più consistente (1039 insegnanti) in organico di diritto, ovvero i posti stabiliti dal ministero; l’altra (598 docenti) in organico di fatto, che corrisponde ai posti realmente necessari per far funzionare le scuole. Un esempio: per aprire 10 classi a tempo pieno alle elementari c’è bisogno di 20 maestri; il ministero ne concede 15 (organico di diritto), per gli altri 5 sono le scuole a doversi arrangiare, chiamando a raccolta i supplenti (organico di fatto). «Con questa sparata Aiello vuole solo prenderci in giro – afferma il segretario provinciale Cgil Scuola, Sandra Soster – quelli che lui dice essere posti in più, in realtà non lo sono». Secondo il sindacato, per arrivare a quei 1700 posti, Aiello ha fatto un «ragionamento ingannevole». Lo scorso anno le nostre scuole sono riuscite a strappare un buon organico di fatto, pari a 43.087 insegnanti. Ma se «a questo numero si toglie l’organico di diritto battezzato per il prossimo settembre e i 598 posti tagliati – riprende Soster – è ovvio che rimanga qualche cattedra».

Insomma, i 1700 docenti annunciati da Aiello, altro non sono che la differenza tra l’organico di fatto e quello di diritto. «Non si tratta di cattedre in più, di maggior forza lavoro concessa alle nostre scuole – conclude Soster - è un calcolo errato, utile a distrarre l’attenzione dal reale problema: i tagli».


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