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Unità/Bologna: «Ho 50 anni, alla mia età si dà il meglio»

«Vecchi gli insegnanti cinquantenni? Francamente mi sembra un po' eccessivo».

25/07/2006
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l'Unità

«Vecchi gli insegnanti cinquantenni? Francamente mi sembra un po' eccessivo». È una sferzata energia quella che arriva da Magda Indiveri, cinquant'anni, entrata di ruolo nel mondo della scuola quando ne aveva ventisette. Insegnante di lettere al liceo «Laura Bassi», la professoressa Indiveri è anche formatrice alla Ssis, la Scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario.

Come vi sentite, voi insegnanti, di fronte a questi insuccessi alle superiori?

Sgomenti. Penso sia il termine giusto.

Lei ha cinquant'anni: pensa di essere già un po' «vecchia», come insegnante?

Ride. «Mi sembra un po' eccessivo. D'altronde si comincia a fare questo mestiere intorno ai trenta, e alla mia età è giunto il momento in cui si può dare il meglio».

Quali sono i problemi della scuola oggi?

L'elenco è lungo. Intanto, molte scuole sono diventate dei contenitori. I licei stanno letteralmente scoppiando, e questo capita anche a Bologna.

Gli insegnanti?

Sono da sempre poco riconosciuti, purtroppo, nonostante svolgano una professione così importante e delicata. Sinceramente, non so se la situazione migliorerà quando i cinquantenni di oggi andranno in pensione. Un tempo c'era l'obbligo delle cento ore per i corsi di aggiornamento, oggi non è più così. E dire che servirebbero, eccome. Mancano però i fondi, e questo è un altro problema.

Non sono rari gli insegnanti che lamentano un peggioramento generale nel comportamento degli alunni…

È cambiato il concetto di disciplina, ed è anche diffusa l'idea di una scuola «facile». E ciò aumenta lo sgomento da parte dei docenti, che si trovano a dover dare ai ragazzi il senso del margine, dei valori.

A dover sostituire un po' quello che, un tempo neanche troppo lontano, era il ruolo della famiglia?

Esattamente. Da un po' di anni dobbiamo fare gli educatori: ma non sempre si hanno le competenze necessarie.


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