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Unità-Bologna-Graduatorie da rifare, la scuola parte nel caos

Graduatorie da rifare, la scuola parte nel caos La Direzione regionale: entro ottobre rivedremo le posizioni di tutti i 30mila insegnanti interessati Adriana Comaschi BOLOGNA Gradua...

10/09/2004
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l'Unità

Graduatorie da rifare, la scuola parte nel caos

La Direzione regionale: entro ottobre rivedremo le posizioni di tutti i 30mila insegnanti interessati

Adriana Comaschi

BOLOGNA Graduatorie definitive? Scherzavamo. Con una decisione clamorosa, l'Ufficio scolastico regionale ha deciso che le graduatorie di terza fascia - da cui si attinge per le supplenze dei precari ma anche per le nomine di ruolo - devono essere rifatte una terza volta, in tutta l'Emilia-Romagna. Esattamente come avevano chiesto a gran voce i sindacati confederali. Dunque, entro ottobre verrà ripubblicata almeno un'altra graduatoria. E per 30 mila docenti in regione si apre l'ennesima incognita: impossibile prevedere quante persone dovranno effettivamente lasciare il posto per cui hanno gia avuto la nomina. Impossibile soprattutto capire se questo significherà rifare da capo anche le convocazioni dei docenti. A domanda, gli interessati rispondono: dipende.
"Chi ha avuto una nomina non valida, verrà licenziato e chi ne aveva veramente diritto prenderà il suo posto", prova a spiegare il direttore del Csa (ex provveditorato) di Bologna Paolo Marcheselli. Mentre si è deciso di soprassedere per quanto riguarda le sedi: dunque chi aveva diritto a un posto, lo conserverà, senza trasferirsi in quello a cui sarebbe destinato in base alla nuova graduatoria. Questa almeno e l'interpretazione di sindacati e Csa, mentre il direttore dell'Usr Lucrezia Stellacci più genericamente dice che "in caso di errori, si vedrà che provvedimenti adottare. Ci sono tante soluzioni da contrattare con i sindacati - aggiunge -, ad esempio chi ha una nomina a ruolo potrebbe solo vederla slittare al prossimo anno". Prova a gettare acqua sul fuoco, Stellacci: "Non ci sarà nessun valzer di docenti, nessun grande sconvolgimento, anche se forse i sindacati se lo augurano. Le graduatorie sono state fatte con grande professionalità, errori poi se ne possono sempre commettere, ma da qui a parlare di sconvolgimenti&". Sarà davvero cosi? A Bologna, dove le graduatorie sono gravate da 1234 reclami su 6 mila domande - e dove quindi un punteggio su 5 sarebbe sbagliato - Marcheselli e ottimista: "I docenti che di fatto perderanno il posto non dovrebbero essere più di poche unità alle medie e superiori. La situazione è più complessa alle elementari e materne, ma anche qui quelli per cui cambierà qualcosa non dovrebbero essere più di 35. Oggi come oggi, dunque, non prevedo di rifare le convocazioni. Il lavoro di revisione partirà lunedì prossimo, proprio con le primarie per affrontare subito i problemi maggiori".
Di ben altro avviso la Cgil scuola di Bologna: "I posti che vedranno un cambio in corsa docenti saranno almeno un centinaio", calcola Nara Orsi. Un problema, visto che secondo lo stesso Marcheselli se si arrivasse alle centinaia di persone interessate mettere mano alle convocazioni sarebbe inevitabile. In ogni caso, Marcheselli lancia un appello: "Il nostro ufficio e notoriamente sottorganico, la direzione regionale potrebbe allora autorizzare il trasferimento di personale da altri Csa meno interessati da questo problema". Le scuole, infatti, hanno finora dato una mano con loro personale, ma con l'inizio delle lezioni contare di nuovo sul loro aiuto sembra improbabile. Meglio dovrebbe andare a Modena, Csa pure sottorganico, che pero ha avuto solo 400 reclami su circa 4700 posizioni, reclami oltretutto "già tutti esaminati", spiega il direttore Antonio Guarro. In pratica, la nuova direttiva dell'Usr nel Modenese dovrebbe avere "un effetto nullo".
L'accordo, siglato ieri mattina da Stellacci, Cgil Cisl e Uil e dai 9 Csa provinciali, arriva comunque come un fulmine a ciel sereno. "La disponibilità di Stellacci è arrivata a sorpresa", conferma Claudio Cattini, segretario regionale della Cgil. A maggior ragione considerando che il ministro Moratti il giorno prima aveva ribadito che "tutto andava bene". Ora, nonostante i toni rassicuranti di Stellacci, l'inversione di marcia diventa evidente. "Questo accordo dimostra che non ci eravamo inventati nulla quando denunciavamo che le graduatorie uscite erano del tutto prive di valore -sottolinea allora Cattini - e soprattutto dimostra che si poteva agire diversamente fin dall'inizio". Cattini si dice comunque "soddisfatto, perché questo accordo restituisce un senso alla parola diritto. Certo -aggiunge subito - un effetto negativo c'è: è chiaro che così, qualcuno che ora ha un posto verrà licenziato. Speriamo sia così per pochissimi. Non è la soluzione di tutti i problemi -conclude - ma è l'unico atteggiamento logico possibile da tenere per l'amministrazione scolastica".


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