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Unità/Bologna: Fondi scuola, Sos dei presidi a Napolitano

Esasperati dalla situazione, i presidi delle scuole bolognesi in accordo con i sindacati hanno deciso ieri di «darsi da fare».

19/05/2007
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l'Unità

Problemi anche nei nidi di Bologna: i sindacati «rompono» sulla sperimentazione per le sostituzioni

di Alice Loreti/ Bologna

IL MINISTERO NON PAGA e gli istituti scolastici si sono visti costretti a «tamponare con la cassa». Ma ora «non ce la fanno più», non pagano i supplenti, o li pagano con un ritardo medio di due mesi. E «quasi nessuno riuscirà a saldare maggio e giugno in
tempo». Esasperati dalla situazione, i presidi delle scuole bolognesi in accordo con i sindacati hanno deciso ieri di «darsi da fare». Due le strategie per ottenere i soldi necessari a coprire i debiti accumulati dal 2005 per pagare supplenti e materiale per gli istituti. Dalla prossima settimana invieranno cartoline al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché «intervenga nei confronti dell’esecutivo per ottenere maggior considerazione». Ogni dirigente scolastico scriverà l’ammontare del debito sul fronte della missiva. «Tale esposizione finanziaria - si legge nella cartolina - rende impossibile l’attivazione dei progetti e rischia di compromettere il regolare funzionamento della scuola», dato che «gli euro stanziati per il 2007, considerando anche l’eventuale raddoppio promesso, sono ampiamente insufficienti a onorare i contratti già stipulati fino al mese di giugno 2007». Il primo di giugno poi incontreranno il prefetto, per dire che «se entro settembre non riceveremo dallo Stato quello che ci deve - spiega Umberto Pampolini, preside dell’Istituto Comprensivo Croce di Casalecchio - l’organico sarà insufficiente. E mancheranno soldi per acquistare toner per le stampanti, gessi, carta igienica, per pagare le imprese di pulizia e implementare l’offerta formativa con progetti aggiuntivi. Non sarà più tutelata la sicurezza e la formazione del personale».
Intanto dopo la rottura di giovedì delle trattative sui nidi tra l’assessore comunale alla Scuola, Milli Virgilio ed i sindacati, la situazione è precipitata. Ieri si è tenuta a Palazzo D’Accursio una riunione di commissione sulla scuola d’infanzia, a cui hanno partecipato genitori ed educatori. In gioco la sperimentazione delle sostituzioni, una «misura risparmio» che i sindacati giudicano un «modello fallimentare» e che la Virgilio vuole «mantenere sino a novembre, fino all’inserimento dei bambini». Per assenze superiori al mese, l’insegnante non viene sostituito ma si «tappa il buco» con il personale presente, creando sezioni in cui i bambini più piccoli e quelli più grandi sono tenuti insieme. La Cgil per protesta ha ritirato la firma dell’accordo sui nidi sottoscritto con il Comune nel luglio 2005, e propone di «riaprire il confronto e interrompere subito la sperimentazione». Rdb dal canto suo ha confermato lo sciopero del 28 maggio. Nettamente contrari anche i capigruppo di Margherita e Rifondazione, Mazzanti e Sconciaforni. «L’abbiamo detto tutti che questa sperimentazione non va bene, chiudiamo questa fase ed apriamone un’altra», chiede Mazzanti, che rimprovera anche all’assessore «di non avere quantificato i risparmi realizzati e di non averli vincolati sulla prima infanzia».


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