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Unità/Bologna: Fioroni aggiunge 83 docenti

L’aumento di insegnanti, per tutta la regione (32 a Bologna), consentirà il funzionamento del tempo pieno esistente. La Cgil: «Misura tampone che non garantisce le nuove classi»

13/03/2007
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l'Unità

di Elisabetta Pagani

Si ingrossa l'organico di diritto su cui potranno contare le scuole emiliano-romagnole nel prossimo anno. A comunicarlo è il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni che, in linea con le promesse rivolte a genitori e insegnanti durante la visita di venerdì a Bologna, ha disposto l'incremento di 83 docenti per le primarie della regione (di cui 32 nel bolognese). «L'intervento del ministro - recita una nota congiunta dell'assessore regionale alla Scuola Paola Manzini e del direttore dell'Ufficio scolastico regionale Luigi Catalano - consentirà il funzionamento delle classi a tempo pieno secondo il modello storico dei due insegnanti».
Fin qui c'è accordo corale fra enti locali e sindacati: entrambi riconoscono nella misura del ministero un modo per garantire il tempo pieno alle 918 sezioni già "salve". Ma sul futuro delle 102 classi in bilico le opinioni sono contrastanti. All'ottimismo dell'assessore provinciale Paolo Rebaudengo e del direttore Catalano, che parlano di «spiraglio positivo per l'allargamento», fanno da contraltare la «cautela» espressa dalla Manzini e soprattutto la «perplessità» dei sindacati. «È una misura tampone che non risolve nulla - commenta Sandra Soster della Flc Cgil -. A Bologna servirebbero 150 insegnanti per garantire un tempo scuola adeguato all'aumento della popolazione. Insomma, le dimensioni del problema non sono nemmeno sfiorate».
Ecco perché i confederali ribadiscono la loro presenza alla manifestazione indetta da genitori e insegnanti per venerdì alle 18, «alla quale - annuncia la Soster - probabilmente parteciperanno anche i tre segretari nazionali».
Più positivi i titolari della Scuola di Regione e Provincia, che parlano di «un segnale assolutamente positivo che dimostra l'attenzione del ministro». «Un gesto concreto e simbolico - lo definisce Rebaudengo - che consente di guardare con ottimismo all'allargamento del servizio ad altre sezioni».
Non concorda l'assessore Manzini, che parla di «versione un po' ottimistica, anche se - spiega - è un provvedimento importante: significa che il ministro riconosce il criterio dell'aumento della popolazione e garantisce un modello che per noi è capitale sociale. È la prima volta che avviene». Ma i problemi della scuola non si esauriscono con le primarie. «Rimane aperta la questione delle 104 sezioni della scuola dell'infanzia, che sono state autorizzate dal ministero, ma vengono sostenute dai Comuni. Tutti gli assessori stanno facendo richiesta perché siano coperte dallo Stato, ma per ora - conclude la Manzini - non abbiamo avuto risposta».

TEMPO PIENO Fioroni rispetta l’impegno per le classi esistenti: 83 docenti in più


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