Unità/Bologna: Censurato il docente che protestà contro la Gelmini
Chiamò la polizia perché il preside non voleva che il collegio docenti discutesse la riforma. Nuove minacce di sanzioni dal direttore dell’Usr
Paola Benedetta Manca
Voleva soltanto, insieme aicolleghi, convocare unCollegio dei docenti perdiscutere delle criticitàdella riforma Gelmini applicata sulsuo istituto. Proprio durante quelCollegio, Francesco Mele chiamò lapolizia perché riteneva che il presideviolasse i diritti degli insegnanti.La risposta dell’amministrazionescolastica al suo gesto è arrivata fortee chiara ed è una «censura», cioèun provvedimento disciplinare,contro cui, però, si è già rivolto algiudice, assistito dall'avvocato bologneseMaria Virgilio, già assessoreall'Istruzione della Giunta Cofferati.A6 mesi dall'inizio della vicenda,il caso di Mele, insegnante dichimica all'Istituto Meucci di Carpi,continua a scuotere il mondoscolastico. Sarà il giudice del lavorodi Modena, adesso, a decidere inmerito alla legittimità della sanzioneamministrativa.Intanto, il direttore dell’Usr, MarcelloLimina, torna a minacciaresanzioni per i docenti che protestano,in una lettera che è già stata ribattezzata«la circolare bavaglio 2».«Avevamo chiesto al preside la convocazionedi un Collegio dei docentima Davoli, invece, ha convocato unCollegio alternativo (il 16 marzo)manipolando gli ordini del giorno eci ha negato di votare una mozioneper rimandare l'organizzazione deicorsi a dopo la pubblicazione dellalegge sulla Gazzetta ufficiale” ricordaMele. «L'elenco dei diritti violatidurante l'assemblea – continua - eralungo e grave, cosìho chiamato la polizia,che è arrivata ad assemblea conclusaed ha accertato i fatti». Gli insegnantiavevano poi denunciato conun esposto all’Usp di Modena e all'Usr il comportamento del presidema l’unica risposta era stata, il 27aprile dall'Usr, la famosa circolare“bavaglio”, firmata da Limina che limitavale esternazioni dei docentiverso la stampa. Intanto contro il presidepartono altre due denunce aUsp, Usr e Miur. In particolare 8 docentidel Meucci chiedono ancora sela gestione del Collegio dei docentidel 16 marzo da parte del preside siastata corretta. Il 24 agosto Limina glirisponde con una missiva in cui nonsolo afferma che l'operato del presideè stato legittimo ma li mette anchein guardia avvisandoli che «le ripetutee scomposte azioni di protestaesercitate dai docenti si ritengonounicamente tese a condizionarel'operato del dirigente scolastico» eche «a fronte di ulteriori condotte dipari tenore questa direzione non potràesimersi dall'attivazione di procedimentiidonei a censurare sotto ilprofilo disciplinare comportamentipalesemente in contrasto con i compitispecifici e con i doveri professionalia cui i docenti sono tenuti». Seprima, quindi, gli insegnanti non potevanoparlare con la stampa, adesso,dunque, non possono più neancheprotestare. Intanto i sindacati sonosul piede di guerra. «Tutti devonosapere cosa sta succedendo – tuonaRaffaella Morsia segretario regionaleFLC-CGIL –non possiamo farci intimidireda atteggiamenti censori».