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Unità/Bologna: Cattedre, la forbice Gelmini:spariscono 1.359 docenti

A rischio il posto di centinaia di precari. E i docenti di ruolo saranno costretti a girare tra le scuole per coprire i buchi delle supplenze. Bastico (Pd): «Tagli decisi con un centralismo alla cieca, servono criteri oggettivi».

29/03/2009
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l'Unità

ALICE LORETILa mannaia del Governo si abbatterà su tutte le cattedre. Al suono della prossima campanella, nella nostra regione mancheranno all’appello ben 1.359 docenti dalle elementari alle superiori. La sforbiciata più rilevante riguarderà le medie, con 688 professori in meno. Altro taglio pesante nei licei e negli istituti: scompariranno 427 cattedre. Infine le elementari perderanno 243 posti, a fronte del boom di richieste per il tempo pieno. La previsione della Cgil scuola – che aveva stimato un taglio di oltre 500 insegnanti solo a Bologna – si è dunque avverata. Una volta avuto l’organico da Roma, toccherà all’Ufficio scolastico regionale stabilire dove far cadere la scure. Di certo si tratta di uno degli interventi più pesanti subiti dalle scuole emiliano-romagnole, soprattutto se si considera l’aumento degli alunni. A settembre sui banchi ci saranno 6.191 alunni in più, di cui 3000 solo tra Bologna e provincia. A questi, però, non sono stati aggiunti gli adulti che frequentano le serali e gli stranieri che arrivano all’ultimo momento. Il “buco”, calcolando che la media regionale è di un docente ogni 12 alunni, si aggira dunque intorno ai 515 insegnanti. Con conseguenze drammatiche nelle scuole della nostra regione, dove c’è già il più alto rapporto medio di alunni per classe: 21,76.

COLPITI I PIÙ DEBOLI

«È una devastazione – commenta il responsabile nazionale scuola del Pd, Mariangela Bastico – un taglio deciso con un centralismo alla cieca». Per far tornare i conti, «molti precari perderanno il posto, chi andrà in pensione non sarà sostituito – continua – salteranno le compresenze nel tempo pieno, sarà a rischio il tempo prolungato alle medie». Ma i tagli non colpiranno solo i precari, che da anni fanno supplenze annuali. I docenti di ruolo rischiano infatti di dover darsi al ballo, piroettando da una scuola all’altra per coprire i buchi delle supplenze. Con buona pace della continuità didattica. «Il Governo deve fermarsi – dice ancora Bastico – e discutere su un organico funzionale, attribuito alle scuole sulla base di parametri oggettivi». I tagli colpiranno duramente gli alunni più fragili: pochi insegnanti significano meno tempo per seguire gli stranieri e chi ha problemi. Soprattutto visti i nuovi criteri di certificazione dei ragazzi disabili. Che entro ottobre 2009 dovranno passare al vaglio di Commissioni medico-legali per ricevere un certificato di disabilità. È però stato eliminato il codice che riguarda i disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche: chi ha problemi di condotta, apprendimento o emotivi e chi ha svantaggi socio-culturali sarà dunque molto probabilmente decertificato. Con tutto quello che ciò comporta: senza certificato non si ha diritto al sostegno; e senza un aiuto questi alunni perdereranno ogni possibilità di recupero e inserimento.


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