Unità/Bologna: Attenti la Gelmini vi guarda
due importanti apparizioni su carta caratterizzano la settimana mediatica del ministro dell’Istruzione
Mariastella Gelmini non è solo Youtube. Benissimo i nuovi mezzi di comunicazione, ma anche i vecchi non sono da disdegnare. Così, due importanti apparizioni su carta caratterizzano la settimana mediatica del ministro dell’Istruzione. Nella prima, comparsa sul Tetto, rivista dell’Aler, l’azienda dell’edilizia popolare lombarda, pagata dai contribuenti e spedita nelle case di 62.000 famiglie milanesi, il ministro non affronta lo stato dell’edilizia scolastica, ma occupa ampio spazio per illustrare la “rivoluzione copernicana” della sua riforma. Qualcosa sui tetti delle scuole che crollano poteva dire, ma no, meglio Copernico. Nella seconda, rilasciata a il Giornale, si dice favorevole all’introduzione di telecamere nelle aule come deterrenti contro il bullismo. Commentando l’episodio del ragazzo accoltellato davanti alla scuola a Roma (davanti, non dentro), afferma che è indiscutibile che vi sia un incremento di episodi delittuosi a scuola, e a sostegno di ciò cita (dev’essere un obbligo contrattuale) papa Ratzinger: «Anche il Papa continua a sottolineare che c’è un’emergenza educativa». Strana analisi: coltellate e tentati furti sono delinquenza, non bullismo. Eppure Gelmini chiede di «mettere al centro lo studente». Al centro di un obiettivo di telecamera, nel caso? Quanto al bullismo si tratta di una miriade di sottili angherie, crudeltà psicologiche, umiliazioni ed esclusioni, molto difficili da immortalare in video. Ma tant’è, la soluzione è facile, la prima che viene in mente, la più ovvia. E dunque va bene: fa propaganda e non impegna, forse ci diranno anche quanto costa la videosorveglianza. Intanto, carta igienica, saponette, materiali didattici di varia specie (avrebbe un vecchio computer? Ci regala una stampante dismessa?) continueremo a donarli alla scuola pubblica noi genitori. In attesa dei metal-detector.