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Unità-Bologna.Ateneo, il rettore Calzolari al ministro: questo progetto ci allontana dall'Europa

"La Moratti abbandoni la sua riforma" Ateneo, il rettore Calzolari al ministro: questo progetto ci allontana dall'Europa Natascia Ronchetti Il ministro Moratti "presti ascolto alla voc...

07/11/2004
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l'Unità

"La Moratti abbandoni la sua riforma"

Ateneo, il rettore Calzolari al ministro: questo progetto ci allontana dall'Europa

Natascia Ronchetti

Il ministro Moratti "presti ascolto alla voce di tutta l'università italiana, della Conferenza dei Rettori, e abbandoni un progetto di riordino dello stato giuridico del personale docente e dei ricercatori che renderà più penoso l'accesso dei giovani e ci allontanerà ulteriormente dai sistemi universitari europei". Nel giorno dell'inaugurazione del 917° anno accademico dell'Università di Bologna, il rettore Pier Ugo Calzolari traccia netto un solco tra l'ateneo - la sua storia, il suo prestigio - e la riforma Moratti; indica il confine tra un piano che aspira a riorganizzare senza risorse e un'università che, con la testa in Europa, vuole avere le carte in regola per competere con atenei che hanno un decimo dei suoi studenti ma un budget superiore alla metà di quanto può disporre l'antica Alma Mater.
Invoca la saggezza, Calzolari; spiega che se la Finanziaria del governo abolirà "questo assurdo capestro del blocco delle assunzioni", allora dal 1° gennaio del 2005 l'ateneo potrebbe immettere direttamente nei ruoli "tutti i 75 ricercatori già nominati", e anche i 124 professori di "1a e 2a fascia"; potrebbe poi far scattare "60 nuovi posti di ricercatore", assumere 42 precari tra il personale tecnico amministrativo, creare altre "100 posizioni". Nel frattempo, a dispetto delle poche risorse, l'ateneo bolognese aumenta l'investimento sulla ricerca: 105 milioni di euro nel triennio 2001-2003; un incremento della spesa del 5,5 per cento nel bilancio di previsione 2004; "da subito uno stanziamento straordinario per l'investimento non inferiore a 1,5 milioni di euro". L'università non frana, non è in rovina, dice Calzolari, affidandosi ai numeri - l'aumento del 2,1 per cento dei nuovi iscritti, la riduzione degli abbandoni e dei fuori corso... -, alla conferma del potenziamento della dimensione internazionale (gli studenti stranieri sono oggi 3700, di cui 2291 provenienti da Paesi non Ue), ai risultati raggiunti con le sedi decentrate della Romagna, che contano più studenti di quanti ne abbiano "il 65 per cento degli atenei italiani". Nel futuro prossimo dell'Alma Mater ci sono nuovi spazi, con un ampliamento del patrimonio immobiliare "che dovrebbe incrementare gli attuali 600 mila metri quadrati del 50 per cento"; c'è l'Agenzia per la casa (alla quale contribuirà la Regione) per incrociare la domanda di alloggi degli studenti e l'offerta del mercato immobiliare. E sull'emergenza casa Calzolari insiste, perchè "il grido di dolore non basta più, l'università non intende più limitarsi a monitorare le pene dei suoi studenti. Intendiamo proporre questo tema come uno dei temi centrali per lo sviluppo dell'area bolognese". La città e la sua Università hanno bisogno della costruzione di "ambienti che sappiano attrarre i giovani talenti creativi", dice Calzolari; ed è certo che Cofferati "è in sintonia con noi". L'aria è cambiata, spiegherà poi, al termine di un discorso (22 pagine) che aveva concluso rammentando - emblematico - il peso di anni di fatica e solitudine, con "la città lontana dall'ateneo". C'erano ieri accanto a Calzolari, nell'Aula Magna di Santa Lucia, Antonio Carile e - attesissimo - Lakhdar Brahimi, sottosegreterio generale delle Nazioni Unite, appena insignito, a Bologna, della laurea ad honorem in giurisprudenza. Per il rettore il prossimo anno sarà tempo di elezioni. Il preside della facoltà di Veterinaria Stefano Cinotti, che si è di fatto messo in campo contro di lui per la corsa al rettorato, commenta freddo quelle 22 cartelle. "Poche indicazioni politiche, ha glissato sullo Statuto... È la relazione di un rettore".


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