Unione Sarda-Pressioni in Sardegna per attuare la riforma"
Proteste anche contro la Regione "Pressioni in Sardegna per attuare la riforma" "Abroghiamo la legge Moratti per salvare la scuola pubblica": con queste parole scritte su uno striscion...
Proteste anche contro la Regione
"Pressioni in Sardegna per attuare la riforma"
"Abroghiamo la legge Moratti per salvare la scuola pubblica": con queste parole scritte su uno striscione sostenuto da diversi insegnanti si è aperto il corteo ieri a Cagliari. Dietro, migliaia di persone con le tante critiche alla Moratti, a Pietrella e alla Regione Sardegna. "Una riforma che deve essere abrogata, per evitare la fine della scuola pubblica", attacca Peppino Loddo della Cgil. Il mirino è puntato anche sul direttore scolastico regionale: "In Sardegna ci sono state pressioni per l'applicazione della Riforma, ma il mondo della scuola non ha ceduto". Accanto alle tre sigle confederate, anche i Cobas: "A livello locale siamo riusciti a trovare un'intesa ? spiega Pietro Demurtas, docente al Siotto di Cagliari ? È un grande risultato trovarci insieme contro una riforma che va contro gli interessi della scuola". In piazza anche studenti e genitori. "Tagli, semplicemente tagli ? sottolinea Marco Mameli, portavoce del comitato Scuolacittà, - Inoltre c'è un imbarazzante immobilismo da parte della Regione". Dure critiche anche sulla riforma: "Introduce tre fasce di insegnanti, iniziale, ordinario ed esperto, con concorsi per l'avanzamento, che saranno giudicati da un comitato regionale, con a capo le direzioni scolastiche". PrecariScioperano per difendere i loro diritti e sfilano sotto la sigla Cip (Comitati insegnati precari). Diversi i cavalli di battaglia: l'incremento retributivo per il biennio 2004-2005, la copertura finanziaria per l'immissione in ruolo di docenti e di Ata su tutti i posti vacanti e disponibili, contro la chiamata diretta degli insegnati da parte delle scuole. Contro SoruUna delegazione del coordinamento regionale dell'associazione Gilda degli insegnanti ha partecipato al corteo, ma la protesta si è concretizzata soprattutto nel sit-in sotto il Consiglio regionale. "Per indire il referendum per l'abolizione della legge Moratti, servirebbero cinque richieste di presidenti della Regione ? sottolinea Maria Domenica Di Patre, della Gilda di Nuoro ? abbiamo chiesto più volte al presidente Soru di ascoltarci, senza ottenere una risposta. In Sardegna non esistono soltanto i problemi delle coste e delle servitù militari". Così l'associazione sindacaleha distribuito una cartolina ai cittadini, per farla spedire al capo della Giunta regionale: "Un modo per dialogare con i cittadini e farli partecipi di una lotta per garantire il futuro a tutti", conclude Di Patre. Poi tutti imbavagliati in segno di protesta. Matteo Vercelli
16/11/2004