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Unià/Bologna: Scuola, rischio di ingovernabilità

Il lascito della Moratti: presidi e segretari precari. Al Polo artistico il 90% non è di ruolo Parla il presidente della giunta dei dirigenti scolastici: «Così molti istituti in sofferenza»

22/08/2006
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l'Unità

di Adriana Comaschi / Bologna

A poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico l’“onda lunga” del governo Berlusconi continua a far sentire i suoi effetti sulle scuole bolognesi. Il presidente della giunta dei direttori scolastici della provincia di Bologna, Domenico Altamura, boccia la mancanza di concorsi che a settembre costringerà 32 scuole a “dividersi” il preside. E spiega: «Si è corso il rischio di arrivare a “reggenze” anche per un’altra figura fondamentale, quella dei dirigenti dei servizi generali, cioé i segretari. Una proposta dell’Ufficio scolastico regionale a cui ci siamo opposti. Rimane il fatto che la loro carenza è un altro duro attacco all’autonomia delle scuole».
Quanto l’allarme-precariato sia esteso nel bolognese lo mostra bene il caso del polo artistico di via Marchetti: a settembre cambieranno sia il preside sia il segretario, e su 13 impiegati solo uno è di ruolo. «Un tipico esempio di istituto in cui il 90% del personale è precario», riassume Vittorio Biagini, dirigente del comprensivo di Rastignano ora in arrivo in via Marchetti. Il turn over nelle scuole ormai è la norma: «C’è un grande problema di precariato anche per il personale amministrativo, nella mia sede di Rastignano ad esempio nessun impiegato è di ruolo».
«QUESTO PORTA UN GRAVE disservizio alle segreterie, chi arriva deve orientarsi e questa fa scontare dei ritardi».Figurarsi se poi, come nel caso del Polo artistico, ci sono da gestire 1050 studenti, e le contestazioni delle famiglie che si erano opposte
al trasferimento da centro a fuori le mura nella nuova sede unificata di liceo artistico e Istituto d’arte. «Quanto il turn-over è così alto - continua Biagini - c’è un obiettivo problema di funzionamento, è chiaro che le energie che si devono spendere per prendere confidenza con la “macchina” vengono sottratte a didattica e studenti».
Difficile andare avanti così. Altamura è durissimo sulla novità più eclatante di quest’anno: 16 istituti bolognesi senza preside, o meglio con un preside «a metà» con altri istituti. «Un’assurdità - dice - permessa da una legge del governo Berlusconi contro cui ci siamo scagliati anche da qui. Certamente le scuole in cui dovranno sdoppiarsi andranno in sofferenza. E nei prossimi anni le reggenze a Bologna saranno ancora di più, perché anche il concorso ora in atto non permetterà l’arrivo di nuovi presidi in tempi brevi». La soluzione? «Occorre accelerare e indire un altro concorso ordinario, oltre a quello straordinario già annunciato per sistemare i presidi incaricati», chi cioé svolge quel ruolo come “precario”. Stesso discorso e stessa urgenza, per fare avere alle scuole bolognesi nuovi direttori di segretaria.
«Sono figure importantissime, toglierle significa uccidere la dirigenza delle scuole» sottolinea Altamura. A loro infatti sono affidati compiti di assoluta responsabilità. «Devono gestire il personale, con buste paga e pensioni - ricapitola Biagini - gli acquisti, il rispetto della 626 sulla sicurezza, le certificazioni degli alunni disabili, i libri di testo, l’anagrafe degli studenti, le loro assenze e presenze». «È una situazione delicatissima - gli fa eco Altamura - basti pensare che sono i Dsga, e non più i presidi, ad avere la responsabilità dell’inventario delle scuole». Un esempio: al professionale Fioravanti, di cui è preside proprio Altamura, fare il dirigente dei servizi generali significa avere la responsabilità «di un patrimonio di 2,5 milioni di euro tra macchinari e computer, oltre che di 135 dipendenti. Non a caso per contratto il segretario dovrebbe avere una laurea in materie economico-giuridiche».
Invece anche qui il ministro Moratti non si è preoccupato di coprire i posti vacanti. Così oggi a fare i segretari ci sono assistenti amministrativi, magari nemmeno di ruolo ma precari: un altro elemento di instabilità in un ruolo chiave per le scuole. «Immaginate cos’è dare in mano tutto questo a una persona che cambia ogni anno - sbotta il preside del Fioravanti -. Ci vogliono un concorso ordinario e uno straordinario che riconosca la competenza, professionalità, passione e dedizione degli assistenti amministrativi che in questi anni hanno svolto questo ruolo». Come Mirko Menarini, “di fatto” segretario a Minerbio, da anni in attesa di un concorso per vedere riconosciuto il suo lavoro con la giusta qualifica. «Così non ho i contributi adeguati al ruolo che svolgo ma quello che pesa, soprattutto, è il fatto di non avere alcuna certezza - racconta -. Di fatto sei un precario, perché puoi essere scavalcato in qualsiasi momento. A Bologna saremo almeno una trentina in queste condizioni (su un centinaio di scuole, ndr). E per chi cambia ogni anno è molto dura».

EFFETTO MORATTI Non solo i presidi, ma anche i segretari: incarichi annuali, qualifiche non adeguate alle responsabilità effettivamente ricoperte. Il lascito del governo Berlusconi


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