Terni. "Una stonatura sul Piano di dimensionamento scolastico"
La Cgil esprime riserve sull’emendamento approvato in consiglio regionale e lancia frecciate velenose al Comune di Terni.
Corriere dell'Umbria
Cgil soddisfatta, anche se con qualche riserva, sul Piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2013/14 approvato dal consiglio regionale.
“Dopo un percorso durato più di due mesi che ha visto la consultazione di tutti i comuni - scrive il sindacato - l’elaborazione a cura delle due Province dei piani provinciali e la partecipazione in sede regionale, l’importante atto è stato assunto”.
Rimangono da parte della FLC CGIL alcune perplessità ma nel complesso secondo l’organizzazione sindacale “... era stato fatto ed è stato compiuto un lavoro valido e adeguato pur in un quadro generale fortemente negativo, legato al continuo reiterarsi di tagli sia economici che di personale portati avanti dal Governo nazionale con colpevole irresponsabilità.
In questo quadro positivo dobbiamo però sottolineare una sgradevole stonatura.
In coda alla discussione del consiglio regionale emerge un emendamento che chiede l’accorpamento del Geometri di Terni con una istituzione scolastica diversa da quella prevista nell’arcidiscusso e arcipartecipato Piano proposto. L’emendamento, senza che la Giunta prenda posizione, inopinatamente passa”.
“Certo - sottolinea la Cgil - il consiglio è sovrano, il problema non è di rilevantissimo momento ma appare molto sgradevole per il riaffiorare in esso di un vecchio modo di intendere e fare politica. Non c’era dietro infatti una meditata posizione tesa a migliorare il piano proposto ma solo, a nostro avviso, alcune pressioni trasversali tese più a tutelare interessi diretti che a migliorare il quadro”.
“E così un ordine del giorno del consiglio comunale di Terni, che ha tra i suoi proponenti anche persona direttamente interessata, viene assunto dal consiglio regionale passando sopra alla volontà espressa dai lavoratori coinvolti, alle opinioni espresse nelle sedi istituzionali, al lavoro fatto dalla Provincia di Terni, alla impostazione d’insieme che al Piano si era tentato di dare”.
Meglio avrebbe fatto secondo la Cgil, il Comune di Terni ad interessarsi a suo tempo “...di quanto di sua competenza, l’assetto della scuola dell’infanzia e primaria su cui invece non abbiamo rilevato un grande impegno, che prendere posizione sulla scuola secondaria che invece non rientra per niente nei suoi compiti istituzionali. Tant’è - conclude la nota della Cgil - non rimane che sperare che questo episodio sia la coda di un metodo da abbandonare tempestivamente per il bene del Paese”.