Tempo pieno a rischio in tutta la Puglia
Stellacci: "Probabile ridimensionamento". Sasso: "Tagli, meno qualità"
La Flc: "Barrare le caselle delle 40 ore per mettere il ministero di fronte al suo fallimento"
Niente occupazioni o flashmob. Stavolta la forma di protesta ideata dalla Cgil passa dalle schede ufficiali per l´iscrizione al prossimo anno scolastico: «Invitiamo i genitori che compileranno la richiesta per i propri figli a barrare solo la casella delle 40 ore - spiega Claudio Menga, della Flc Cgil - senza ulteriori opzioni o alternative al tempo pieno. Solo così si metterà il Ministero davanti al suo stesso fallimento: la proposta di un´offerta scolastica senza essere in grado di rispettarla».
All´indomani dell´avvio delle iscrizioni al prossimo anno scolastico anche in Puglia è già allarme per le classi a tempo pieno, che rischiano di essere ridimensionate dopo che nella sola provincia di Bari per l´anno in corso «circa mille e 175 famiglie non sono state accontentate». Attualmente nel Barese su circa 82mila alunni della scuola primaria, il 9,5 per cento è impegnato col tempo pieno, mentre il numero delle classi è di 323 su 3mila 632. Tra tagli e riduzione degli organici previsti dalla riforma Gelmini, il timore è che la percentuale sia destinata a scendere per le prime classi. Dai provveditorati, però, non arriva alcuna stima ufficiale. «È presto - spiega Giovanni Lacoppola, dell´Ufficio scolastico provinciale barese - bisogna attendere l´entità dei tagli. Gli istituti, al momento, sono comunque tenuti a ricevere le istanze a tempo pieno».
Attendono "con le mani legate" anche dalla Regione. «È evidente che se si governa la scuola solo coi numeri - sottolinea Alba Sasso, assessore al Diritto allo studio - i ragazzi avranno meno qualità e minori risultati». L´opzione delle 24 ore a settimana, intanto, continua a non attecchire: alle elementari se l´anno scorso solo il 3 per cento dei genitori ha iscritto i figli a tempo ridotto, quest´anno in pratica non ci sono state richieste. «Nella migliore delle ipotesi, per il tempo pieno confermeremo i dati di quest´anno ma c´è un evidente rischio di ridimensionamento» ammette anche Lucrezia Stellacci, direttrice dell´Ufficio scolastico regionale. «La situazione però è più complessa di quanto possa apparire. Anche gli enti locali non sono in grado di assicurare i servizi necessari per rendere il tempo pieno efficace: senza trasporti adeguati o mense, non si va da nessuna parte».
Flavio Di Giuseppe