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Tagli scuola. A Messina e provincia sempre più «classi pollaio», per il personale decurtati 146 posti nella scuola primaria

Questa mattina le convocazioni presso il provveditorato. La segretaria della Flc Cgil Pistorino: "E' una situazione più allarmante di quanto immaginassimo, attendiamo ancora risposta alla richiesta di convocazione inoltrata lo scorso 15 marzo alle istituzioni"

10/04/2011
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da Tempo Stretto

Questa mattina presso l’Ufficio Scolastico Provinciale, a seguito della convocazione il provveditore Cataldo Dinolfo ed i funzionari del settore scuola primaria hanno fornito i dati relativi ai tagli degli organici della scuola primaria. Per rispettare il tetto provinciale previsto dalla legge Gelmini, sono stati decurtati 146 posti di insegnanti elementari. Numeri che per la segretaria della Flc Cgil Graziamaria Pistorino confermano quanto denunciato dallo stesso sindacato in occasione della conferenza stampa tenutasi in settimana.

Per il sindacato l’istituzione di 41 pluriclassi mostrano una evidente volontà di mettere insieme alunni di classi diverse per risparmiare sul personale a discapito della buona formazione che fino a questo momento aveva portato la scuola elementare italiana ai primi posti in Europa per qualità; piccole realtà con identità proprie vengono annullate per portare gli alunni in scuole diverse dalla loro che da quest’anno “sparisce”: gli alunni di Scifì da ora in avanti dovranno andare ogni mattina a Forza d’Agrò, gli alunni di Pace andranno alla “Petrarca”, gli alunni di Sant’Agata (30 di cui uno diversamente abile!) andranno all’ “Evemero da Messina”. Sii formano classi di 25 e 26 alunni di cui 4 in situazione di handicap, condizione non consentita dalle norme antincendio, ma neanche dalla circ. minin. sugli organici, per 66 classi (prime, seconde, terze, quarte e quinte) è stata rigettata l’attivazione del tempo pieno richiesto dalle famiglie, di queste classi ben 25 sono future classi seconde che nel corrente hanno funzionato come prime a tempo pieno: una esperienza formativa troncata sul nascere”.

Le organizzazioni sindacali della si stanno attivando per richiedere con urgenza l’ampliamento dell’organico provinciale al fine di garantire il minimo del servizio scolastico, consapevoli delle limitazioni prodotte dalla legge 133 della Gelmini, che si conferma una legge insostenibile nella realtà, ma solo immaginata dalle calcolatrici di Tremonti. Intanto la Flc e la Cgil di Messina ribadiscono l’improrogabilità dell’apertura di un tavolo provinciale per la verifica delle condizioni di sicurezza degli alunni e dei lavoratori rispetto alla capienza delle aule scolastiche. Graziamaria Pistorino, dichiara: “Non è pensabile che di fronte alle puntuali denunce che, come CGIL abbiamo più volte argomentato agli interlocutori istituzionali della nostra provincia, nessuno abbia sentito l’esigenza di verificare se quanto affermiamo sia effettivamente verificabile dalle planimetrie delle aule confrontate con il numero degli alunni per classe! La richiesta formale di incontro è stata inoltrata il 15 marzo scorso a Prefetto, Sindaco, Presidente della provincia, Comandante dei VVF, Protezione Civile: tutto tace. Noi crediamo che gli alunni della scuola primaria messinese debbano essere trattati come bambini meritevoli di vivere in luoghi sicuri e non come topolini!”

Il Segretario della Camera del Lavoro, Lillo Oceano aggiunge: “Il territorio di Messina vive, anche rispetto ai tagli nella scuola, una condizione di ulteriore danno provocata dalla grave mancanza di fondi e di attenzione che gli EE. LL. riservano alle politiche sociali. Come più volte abbiamo indicato nei nostri report, la percentuale di spesa dei comuni per istruzione è in media nazionale pari al 10%, in Sicilia pari al 7,3% mentre per Messina raggiungiamo solo il 4,7%. Riteniamo che oggi, rispetto alle nuove riduzioni di personale nelle scuole, gli amministratori di questo territorio si debbano seriamente interrogare sulle proprie responsabilità”.

 

 

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