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Tagli ai disabili «Così discrimina». Gelmini bocciata ancora una volta

Il Tribunale di La Spezia obbliga a ripristinare l’insegnante di sostegno. Altro schiaffo dopo quello sui precari. Scontro sui giochi studenteschi

28/03/2011
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l'Unità

Di Max Di Sante

Un altro schiaffo per la Gelmini. Il tribunale della Spezia ha individuato una «condotta discriminatoria » del ministro dell'istruzione che ha ridotto le ore di insegnamento di sostegno a favore di uno studente disabile di un istituto superiore della Spezia. Lo ha reso noto l'avvocato Isabella Benifei che ha promosso ricorso davanti al giudice competente. Il giudice ha condannato il ministero a ripristinare le ore di sostegno e a pagare le spese processuali. Benifei, incaricata dai genitori del ragazzo, ha contestato il contrasto fra i tagli della Gelmini e il diritto alla tutela delle persone con disabilità. «L'articolo 3 della Costituzione - si legge nel ricorso - promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento » e con il provvedimento ministeriale «viene leso il diritto del disabile all'istruzione». La pronunzia del tribunale spezzino segue di pochi giorni la sentenza del Tribunale del Lavoro di Genova che ha condannato il ministero dell'Istruzione a risarcire con 500 mila euro quindici lavoratori precari della scuola che avevano presentato ricorso per la loro mancata stabilizzazione. Ad ogni lavoratore era stato riconosciuto un risarcimento del danno di trentamila euro, pari a quindici mensilità. Si tratta del risarcimento più elevato mai disposto in Italia per quanto riguarda il contenzioso sui contratti a termine della scuola, la cui illegittimità è stata ribadita oggi dai giudici. In Liguria 450 dei 1.500 precari del comparto hanno già dato avvio alle pratiche per il ricorso contro la mancata immissione in ruolo. Intanto, è polemica per l'esclusione degli alunni disabili dai giochi sportivi studenteschi. Tanto che la commissione Cultura della Camera ha sconfessato il ministro dell'Istruzione presentando una risoluzione bipartisan che chiede spiegazioni. La prima a intervenire, con un’interrogazione parlamentare, sull’esclusione degli alunni con handicap dalle finali nazionali di corsa campestre era stata la deputata del Pd, Manuela Ghizzoni. «L'esclusione dei ragazzi disabili dalle finali dei giochi sportivi studenteschi è gravissima e in netto contrasto con le norme di legge sull'integrazione scolastica, che da sempre costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo», denunciava una settimana fa Ghizzoni. La deputata, in occasione delle finali disputate a Novi il 20 marzo, aveva messo all’indice anche la modulistica, inviata dal ministero alle scuole quest'anno, che non aveva «quella abitualmente prevista per gli studenti disabili». Dopo l'intervento del ministro, che ha bollato come «falsa» la notizia, critiche sono piovute anche dall’Idv.


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