Supplenti "a tempo", ma i soldi non ci sono
In attesa dei fondi ministeriali, Morsia (Flc-Cgil): prof, inviate le vostre bollette a Renzi
di Simona Segalini
PIACENZA - Fondi ministeriali col contagocce alle scuole, e supplenti temporanei - coloro che sostituiscono colleghi assenti in cattedra - a bocca asciutta. Per molti di loro, infatti - non la totalità, per fortuna - i conti non tornano. L'emergenza - purtroppo non nuova - è una, ma le ripercussioni possono essere di più.
Nel senso che esistono scuole che avendo ancora in cassa "vecchi" fondi destinati a questo specifico capitolo di spesa, stanno provvedendo ugualmente - anche se tra mille difficoltà - a liquidare le prestazioni del personale chiamato per sostituzioni temporanee, già da settembre. Ma c'è anche il caso di istituzioni scolastiche che, in assenza di tale liquidità, non sono in grado di compiere questo esborso. «Ad oggi afferma Fernando Tribi, direttore amministrativo del polo superiore Mattei di Fiorezuola d'Arda e tra coloro che hanno segnalato il problema - non abbiamo ancora ricevuto un euro, né per pagare i supplenti per colleghi assenti, né, ma questo è un capitolo diverso, per il funzionamento amministrativo. Dal primo settembre il ministero non ci ha versato nulla. Accade ovunque, in tutta Italia, e accade anche nella provincia di Piacenza. Per la voce dei supplenti, abbiamo assistito ad un rimpallo di responsabilità tra Mef e Miur, per il funzionamento delle scuole la responsabilità è una, del Miur. In particolare sul funzionamento, le cifre che attendiamo le conosciamo, erano già state stanziate. I soldi non ci sono, ma dobbiamo ugualmente procedere con acquisti, pagamento di bollette e quanto concerne il funzionamento di una struttura scolastica. Capitolo - precisa Tribi - sul quale, nonostante le difficoltà in cui versa, la Provincia ha fatto la sua parte, diversamente dal Ministero. Sul capitolo dei supplenti da pagare - prosegue il direttore amministrativo - esistono due tipologie di professionalità: il personale nominato su posti vacanti, e per queste persone gli stipendi sono stati erogati e percepiti piuttosto regolarmente. Per i supplenti invece che sostituiscono temporaneamente colleghi assenti, da settembre ribadisco che non sono arrivati soldi. O una scuola aveva risorse avanzate su quello specifico capitolo, e quindi ha potuto comunque versare lo stipendio al personale chiamato, oppure dubito che l'operazione possa essersi risolta. È indubitabile che, a 70 giorni dall'inizio della scuola, il ministero si sta dimostrando totalmente assente: quando il governo Renzi aveva detto che stava studiando un provvedimento per eliminare le supplenze non credevo intendesse eliminare prima i supplenti».
Dalla FLC CGIL dell'Emilia Romagna la chiamata alle armi contro questo «disservizio ricorrente, ormai, neanche più eccezionale» è chiara e forte: «A questi docenti, precari tra i precari, la fascia più debole - tuona da Bologna il segretario regionale Raffaella Morsia - lancio un invito: mandate le vostre bollette, le fatture da pagare per l'affitto e tutto ciò che non potete pagare perché lo Stato non paga le vostre prestazioni, al premier Matteo Renzi e al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Non è più tollerabile - accusa Morsia - che a causa di questi rimpalli di responsabilità tra Mef e Miur regolarmente ormai non vengano trasferiti tempestivamente i fondi per i supplenti temporanei, che spesso sono dei fuorisede, e che quindi hanno sulle spalle anche spese vive per mantenersi. Questo comportamento del ministero mette inoltre in grande difficoltà anche segreterie e dirigenti, perché è a loro che il personale si rivolge per avere il dovuto».