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Siracusa: Nuovi "tagli" in vista, i sindacati si appellano anche al prefetto

le ultime notizie giunte dall'Ufficio scolastico regionale (tagli per altri 18 assistenti amministrativi e 3 collaboratori) hanno spinto i segretari provinciali di Flc-Cgil, Cisl-Scuola e Uil-Scuola, rispettivamente Paolo Italia, Patrizia Epaminonda e Mario Rubino, a chiedere – e ottenere – un incontro in Prefettura

01/07/2011
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Gazzetta del Sud
Il sindacato confederale era già da qualche mese sul piede di guerra di fronte alla certezza che nell'organico scolastico provinciale, per il 2011/12, i "tagli" avrebbero riguardato, nel personale non docente, 98 collaboratori scolastici, 28 assistenti amministrativi e 10 assistenti tecnici. Ma le ultime notizie giunte dall'Ufficio scolastico regionale (tagli per altri 18 assistenti amministrativi e 3 collaboratori) hanno spinto i segretari provinciali di Flc-Cgil, Cisl-Scuola e Uil-Scuola, rispettivamente Paolo Italia, Patrizia Epaminonda e Mario Rubino, a chiedere – e ottenere – un incontro in Prefettura, avvenuto ieri mattina, mentre in parallelo al vertice di piazza Archimede un sit-in di precari dell'istruzione ha avuto luogo presso l'Ufficio scolastico territoriale. «È una coincidenza molto strana» dice Paolo Italia, riferendosi al fatto che oltre alla nostra la provincia più colpita dai tagli è quella di Messina. «In entrambe le realtà – prosegue – la carica di dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale è vacante: è stato semplice colpire i due anelli deboli della catena in Sicilia. In questo modo si scatena una guerra fra poveri, e rimango allibito di fronte all'atteggiamento passivo della classe politica nostrana. Al cospetto del depauperamento delle nostre risorse non si batte ciglio». Al prefetto Carmela Floreno è stato fatto presente da Patrizia Epaminonda che «questa prevista riduzione rinforza l'idea, in questa fase, che ci si trova davanti all'elemento più vulnerabile del circuito lavorativo, ed è bene ricordare che si va a danneggiare quel personale qualificato che percepisce gli stipendi più bassi del comparto del pubblico impiego». Ridurre al minimo la sofferenza del settore: questo, insomma, è l'obiettivo per il quale il sindacato chiede l'intercessione della Prefettura. «Altrimenti il rischio – ha sottolineato Mario Rubino – è che venga messo in ginocchio il nostro sistema di istruzione pubblica, che lederà il diritto a una buona scuola per i bambini, gli adolescenti, gli adulti». Dal prefetto è giunta una risposta di piena apertura, con la garanzia di attivare subito tentativi di mediazione.
 
Santi Pricone
 

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