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Sicilia. Scuola al via fra tablet e cattedre vuote

Da oggi in classe 800 mila alunni, da completare l’organico dei docenti

14/09/2012
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la Repubblica

PRESIDI-funamboli, edifici “sgarrupati”, cattedre senza insegnanti, tempo-scuola in calo e precari in piazza: cominciano le lezioni in Sicilia. Questa mattina per 800 mila studenti siciliani — 191 mila tra Palermo e provincia — suona la prima campanella. E la scuola si confronta con i “soliti” problemi. L’unica nota positiva l’ha lanciata l’altro ieri il ministro dell’Istruzione in persona, che ha annunciato la consegna di un tablet a oltre metà degli insegnanti siciliani.
Edilizia scolastica.
Nonostante
gli interventi degli enti locali, lo stato dell’edilizia scolastica in provincia di Palermo resta preoccupante. Due giorni fa l’Anci, l’associazione dei comuni italiani, ha chiesto che «il tema dell’edilizia scolastica venga considerato una emergenza nazionale ». In città, sono 57 i plessi decisamente “sgarrupati”. In 26 di questi sussistono gravi problematiche. «Si tratta di edifici privi di adeguamento alle vigenti normative», spiega Federico Passaro, responsabile Edilizia scolastica del provveditorato agli studi di Palermo. Per 11 plessi il Cipe ha già ammesso a finanziamento i relativi progetti di adeguamento e in 7 edifici scolastici sono in corso lavori di adeguamento. Mentre 31 edifici —
di cui 3 funzionano a capacità limitata — sono sprovvisti di requisiti antincendio. «Occorre porre l’attenzione soprattutto sugli edifici totalmente privi di adeguamento alle vigenti normative e su quelli sprovvisti del certificato antincedio. Alcuni dirigenti scolastici — continua Passaro — appena insediati nella nuova sede già denunciano tutta una serie di difficoltà di organizzazione e preannunciano azioni legali e attivazione di doppi turni».
Tempo scuola.
Il temposcuola in provincia di Palermo è in calo da diversi anni e quest’anno raggiungerà il minimo storico. Nel 2012/2013 saranno soltanto 986, su 6.360, le classi del primo ciclo che offriranno lezioni
pomeridiane. In appena un biennio il numero delle classi di scuola dell’infanzia, primaria e media che prolungano le lezioni anche nei pomeriggi è calato dell’1 per cento portando la provincia di Palermo in coda alla
classifica nazionale.
Un tablet per docente.
Nei prossimi mesi, in Sicilia, arriveranno quasi 35 mila tablet, uno ogni due insegnanti. Lo ha annunciato l’altro ieri il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, in occasione della conferenza stampa di inizio anno. I fortunati insegnanti che si vedranno consegnare la “tavoletta” che dovrebbe avvicinarli ai propri alunni sono quelli che lavorano nelle scuole che hanno aderito ad un Pon (un progetto
europeo) lanciato alcuni mesi fa dal ministero: nell’Isola, 584 scuole, il 58 per cento del totale. Il tablet dovrebbe rendere meno noiose le lezioni agli alunni e rendere più efficace il processo di apprendimento. La notizia, ha fatto saltare in aria il leader della Lega nord, Roberto Maroni. Ma «il progetto — spiegano dal ministero — è diretto alle regioni dell’Obiettivo 1: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. Le scuole che hanno aderito riceveranno i tablet », aggiungono da viale Trastevere.
Le cattedre vuote.
Oggi, gli oltre 191 mila alunni delle scuole statali della provincia di Palermo troveranno parecchie cattedre vacanti. Per avere l’organico dei docenti al completo occorrerà
aspettare ancora un paio di settimane. A causa delle carenze di organico del provveditorato agli studi e per effetto dei ritardi determinati dal ministero, gli uffici di via Praga devono ancora assegnare 750 supplenze, 600 delle quali di sostegno. Al liceo classico Umberto I, fino a ieri pomeriggio gli alunni iscritti nelle prime classi non sapevano in quale sezione erano finiti. «È inaudito. Mi hanno detto — dichiara Maria Luisa Scardina, mamma di un ragazzo di prima — che i docenti e il preside non hanno avuto tempo». Ma il preside Vito Lo Scrudato spiega che non è stato possibile pubblicare gli elenchi delle classi perché «il provveditorato ha autorizzato la formazione di una prima in extremis».
Scuole in reggenza.
L’anno scolastico che si apre oggi sarà ricordato per i presidi ballerini. Il Piano di dimensionamento della rete scolastica approvato dalla Regione ha lasciato 171 scuole, 33 in provincia di Palermo, sottodimensionate: con meno di 600 alunni. Status che non consente di avere preside e segretario a tempo pieno ma solo un “reggente”. In alcuni casi il dirigente scolastico dovrà fare il funambolo tra due province diverse: i più fortunati tra Palermo e Trapani, ma c’è chi dovrà attrezzarsi per dividere la propria settimana tra Palermo e Siracusa. Una situazione che, osservano i sindacati, si ripercuoterà sulla qualità del-l’offerta formativa delle scuole interessate. In Lombardia, dove
il concorso per dirigente scolastico è stato bloccato dai giudici amministrativi, il ministro Profumo ha assegnato 200 posti in più per consentire l’esonero di altrettanti vicari e garantire una qualità migliore del servizio. Trattamento che la Flc Cgil Sicilia ha chiesto anche per l’Isola.
Tagli alle spese.
La Spending review farà saltare nella sola provincia di Palermo almeno 250 supplenze di personale Ata: amministrativi, tecnici e ausiliari. Per questa ragione, nei giorni scorsi, alcune decine di precari hanno occupato “ad oltranza” una stanza al sesto piano degli uffici del provveditorato agli studi. In agitazione anche i docenti precari.

Salvo Intravaia
 


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