Sicilia. Presidi, un concorso con zero posti in palio
La nuova mappa delle scuole fa saltare decine di dirigenti. Che scalzeranno i neo-vincitori. Le 237 poltrone a disposizione saranno assorbite dai capi d´istituto in sovrannumero
di Salvo Intravaia
Presidi, anzi precari. Per la prima volta decine di dirigenti scolastici dell´Isola si troveranno a settembre nella scomoda posizione di "sovrannumerari" e saranno costretti a spostarsi nelle sedi lasciate libere dai colleghi pensionati "d´ufficio". Ma, nonostante tutto, un quinto delle scuole rimarrà senza preside e segretario titolari perché hanno meno di 600 alunni. Non solo: i vincitori del concorso a preside bandito nel 2011 rischiano di non trovare neanche un posto. «In nome di una presunta autonomia - dice la deputata del Pd Alessandra Siragusa - si danneggia il sistema scolastico siciliano: da una parte si mandano decine di presidi in sovrannumero, costringendo anche chi non ha 65 anni ad andare in pensione, dall´altra si ledono i diritti di coloro che stanno studiando per il nuovo concorso. Inoltre decine di segretari saranno costretti a estenuanti reggenze».
Il piano di dimensionamento varato alcune settimane fa dall´assessore all´Istruzione Mario Centorrino, e in vigore dal prossimo settembre, ispirandosi alla legge regionale e non a quella nazionale ha lasciato circa 200 scuole al di sotto dei 600 alunni, o dei 400 nelle piccole isole e nei comuni montani. Per questi istituti la legge non prevede più la figura del preside e del segretario titolari: dovranno accontentarsi di "reggenti". E gli attuali dirigenti dovranno andarsi a cercare un´altra scuola tra quelle lasciate libere dai colleghi che verranno pensionati d´ufficio con 40 anni di contributi, anche se hanno meno di 65 anni di età.
«Se le 200 scuole sottodimensionate fossero state accorpate formandone cento con più di 600 alunni, in Sicilia ci sarebbero state altrettante presidenze in più e tanti problemi sarebbero stati evitati», accusa Giusto Scozzaro, della Flc-Cgil regionale. Tutta l´operazione si ripercuoterà sul recente concorso a preside, con 237 poltrone in palio che saranno però assorbite dai capi d´istituto in sovrannumero. E se la commissione che sta ricorreggendo i 1.100 compiti del concorso 2004 laureerà altri presidi, i posti diventeranno ancora di meno per i partecipanti alla selezione del 2011.
Nella tabella sulla ripartizione dei posti, per la Sicilia, compare un asterisco con la scritta in calce: «Le nomine dei dirigenti scolastici, risultanti vincitori del concorso per la regione Sicilia, sono effettuate dopo le nomine dei candidati che superano la procedura concorsuale annullata e poi rinnovata con la legge 202 del 2010». E il rischio che i neo-presidi si ritrovino vincitori ma senza poltrona è molto alto.