Sicilia: più alunni, meno professori classi sovraffollate per i tagli
Alcune scuole costrette a rifiutare le iscrizioni. In provveditorato protestano i genitori dei ragazzini dell'Arenella.
SALVO INTRAVAIA
Taglio delle classi anche in presenza di aumento degli alunni, genitori costretti a girovagare per elemosinare un´iscrizione a scuola, accorpamento di plessi e istituti senza dirigente.
A poco più di un mese dall´apertura del nuovo anno scolastico in Sicilia si profila il caos. E in alcuni casi le scuole rifiutano le iscrizioni.
Ai tagli della manovra finanziaria del 2008 si aggiungono quelli della manovra approvata una settimana fa. E ad addolcire la pillola non servirà neppure il piano di immissioni in ruolo varato dall´esecutivo perché, delle 30 mila cattedre disponibili, alla Sicilia toccheranno soltanto le briciole. Ieri mattina, di fronte allo spettro di doversi trovare un´altra scuola dove iscrivere i figli, un gruppo di genitori dell´istituto comprensivo Sileno, all´Arenella, si è presentato in via Praga per contestare al provveditore agli studi, Rosario Leone, il taglio delle classi.
Intanto, gli impiegati del provveditorato fanno salti mortali nel tentativo di predisporre tutto per l´avvio dell´anno scolastico. In provincia di Palermo gli alunni, alla materna e alla media, sono aumentati mentre alla primaria e al superiore sono pressoché rimasti invariati. Ma gli organici vanno alleggeriti ugualmente e spesso gli uffici non sanno come risolvere il rebus.
L´anno scorso, i 218 alunni della scuola media Sileno riempivano 15 piccole classi. A settembre, ufficialmente per carenza di locali, i 226 ragazzini iscritti dovranno trovare posto in 11 classi.
Secondo le previsioni dell´Ufficio scolastico regionale, nelle scuole medie siciliane a settembre ci saranno quasi 1100 alunni in più ma occorrerà limare l´organico di 154 posti. E per tagliare i posti occorre ridurre le classi.
Alla primaria, un leggero decremento degli alunni – quasi 1500 rispetto al 2010/2011 – costerà alla Sicilia ben 1.085 cattedre.
Per comprendere quanto pesi sulla ripartizione dei posti anche un lievissimo calo degli alunni basta guardare i dati della provincia di Palermo. Un calo di appena 53 alunni, su oltre 63 mila, costerà 252 cattedre: per ogni bambino in meno si perderanno ben 5 posti. E agli effetti dell´ultima tranche di tagli occorre adesso aggiungere le ricadute della mega manovra da 47 miliardi di euro varata di recente.
Dall´anno scolastico 2011/2012 le scuole sottodimensionate – quelle con meno di 500 alunni, o 300 nelle piccole isole e nei comuni montani – non potranno più avere un preside titolare, ma soltanto un reggente. Così, dopo avere avviato le operazioni di trasferimento dei dirigenti scolastici, l´ufficio scolastico regionale ha dovuto fare marcia indietro. Le sedi che perderanno la personalità giuridica, in Sicilia, sono 99. I dirigenti scolastici delle piccole scuole, il cui contratto scade il 31 agosto, dovranno cercarsi un´altra sistemazione lasciando la scuola ad un reggente. Trecentotto istituzioni scolastiche con la poltrona di preside vacante andranno anch´esse a reggenza. E che dire del dimensionamento della rete scolastica imposto dal governo alle regioni? Tutte le scuole elementari e medie della Sicilia – circa 3 mila – dovranno essere dimensionate in istituti comprensivi di almeno mille alunni. Ma in questo caso la competenza è della Regione che potrebbe anche opporsi.