Sicilia-Letizia Moratti, che male fa un'ora di musica nelle scuole?
"Letizia Moratti, che male fa un'ora di musica nelle scuole?" La sua lettera aperta dà voce ad un grido di dolore. Il grido di dolore di chi, come gli insegnanti di educazione musicale, ha...
"Letizia Moratti, che male fa un'ora di musica nelle scuole?"
La sua lettera aperta dà voce ad un grido di dolore. Il grido di dolore di chi, come gli insegnanti di educazione musicale, ha alle spalle anni di studio prima di approdare in cattedra, eppure, tra i docenti, è messo ai margini. Di qui il suo appello, al ministro Letizia Moratti: perchè la musica non sia più, nelle scuole, una materia di 'serie b'.
Pone un problema molto sentito il professor Alfredo Mario La Grua, giornalista pubblicista, nella lettera aperta inviata al ministro. Un problema del quale lo stesso ministro Moratti si è accorta, tanto da avere avviato proprio qualche settimana fa un ciclo di 'eventi' musicali per i ragazzi delle scuole. "C'è '#8211; scrive il professor La Grua '#8211; nel complesso quadro della disoccupazione nel settore della docenza scolastica, la presenza di 'una fascia debole' che risulta pesantemente penalizzata: quella dei docenti di educazione musicale, oggi meno vistosa dato il progressivo, triste svuotarsi dei Conservatori. Alle spalle di questi docenti figura, per l'acquisizione del titolo, un corso di studi assolutamente più lungo (dieci anni) più difficile e selettivo di ogni altro, al termine del quale i diplomati si ritrovano letteralmente 'sulla strada', per dichiarata carenza di posti di lavoro e per l'assenza di una prospettiva rassicurante di più o meno prossima utilizzazione. Questi docenti sono destinati a conservare, a far conoscere un patrimonio di arte e di storia sul quale incombe il fosco medioevo dell'omologazione tecnologica. Inglesi, tedeschi, polacchi, austriaci, russi, conoscono bene l'importanza e la funzione formativa dell'ascolto, della conoscenza tecnica e dell'esecuzione non meccanica dei testi musicali dei Grandi. Io non so, onorevole Ministro, se Lei abbia per casa ragazzi di sette o nove anni che ancora si incantano a una sonata di Mozart o Chopin. Non Le fa senso che a scuola manchi proprio un docente che insegni loro a misurarsi con una tastiera? Le sembra un privilegio aristocratico che i ragazzi, a cominciare dalla scuola dell'obbligo, abbiano diritto almeno ad un'ora settimanale d'insegnamento della musica? Per un'ora settimanale non andrà certamente a dissesto il bilancio del ministero. A quanto pare '#8211; conclude il professor La Grua '#8211; quel che manca è pure la pressione sindacale della categoria. Ma debole e insufficiente è anche la pressione delle famiglie, alle quali, forse, un ragazzo alla tastiera alle prese con la musica d'Autore darebbe seriamente fastidio".
Mariateresa Conti