Sicilia: "La Regione rimandi gli effetti della manovra"
Mila Spicola, insegnante e dirigente regionale del Pd, chiede una moratoria per far partire regolarmente l´anno scolastico
Rifiutare le iscrizioni significa fare aumentare la dispersione scolastica. È venuto il momento che il governo regionale metta in cima all´agenda politica delle emergenze siciliane proprio la scuola». È l´opinione di Mila Spicola, insegnante alla media Quasimodo, nei pressi di via Oreto.
Com´è possibile che le scuole rifiutino le iscrizioni?
«Essenzialmente per due motivi: mancanza di spazi, cioè aule, e mancanza di organico. Quest´anno, ogni scuola media ha visto il taglio di una o più classi: in genere prime e terze classi».
Con quali conseguenze?
«Come sempre, a pagare le conseguenze dei tagli e della carenza di locali sono alunni e famiglie siciliane. Il rischio è che la dispersione aumenti ulteriormente».
Perché?
«Se un ragazzo deve fare molta più strada per andare a scuola, o deve frequentare una scuola non prescelta, diventa più difficile trattenerlo nel caso in cui sia già demotivato per i fatti suoi».
Come è possibile intervenire?
«Mettendo in cima all´agenda politica delle emergenze siciliane la scuola».
La recente manovra finanziaria detta nuovi sacrifici. È possibile fronteggiarla?
«Si possono fare due cose da subito».
Quali?
«Spostare di due mesi il recepimento della manovra in Sicilia, in modo che questo anno parta regolarmente senza il trauma degli accorpamenti, risolti e raffazzonati in un mese, e cominciando a valutare sul serio la necessità di costruire nuove scuole».
Ma la manovra è una legge nazionale.
«Sì, ma in materia di dimensionamento della rete scolastica è la Regione ad avere competenza esclusiva. Questo consentirebbe ai pochi, e mai lodati abbastanza, impiegati degli uffici scolastici provinciali di predisporre e organizzare in maniera più adeguata e programmatica gli accorpamenti e le assegnazioni in modo da evitare il caos».
s.i.