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Sicilia-Cgil: A causa dei tagli la lotta si sta fermando

Cgil: "A causa dei tagli la lotta si sta fermando" "Abbiamo dovuto sostenere '#8211; afferma la prof.ssa Enza Albini, segretaria generale della Cgil Scuola Sicilia '#8211; l'onda d'urto del b...

25/08/2002
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La Sicilia

Cgil: "A causa dei tagli
la lotta si sta fermando"

"Abbiamo dovuto sostenere '#8211; afferma la prof.ssa Enza Albini, segretaria generale della Cgil Scuola Sicilia '#8211; l'onda d'urto del blocco delle immissioni in ruolo poiché le 30.000 assunzioni di personale di ruolo in tutta Italia quest'anno sono state bloccate . Ciò comporta che questo personale lavorerà con contratti a tempo determinato, aumentando il precariato ed il 'balletto dei posti', in quanto questi ultimi saranno dati in supplenza, anziché di ruolo, riuscendo comunque così a difendere 'in extremis' i loro posti nell'organico di fatto; per quanto riguarda il personale Ata, cioè il personale ausiliario, tecnico ed amministrativo, si sono avute perdite di posti di lavoro notevolissime: secondo la bozza allegata alla Circolare ministeriale 113 del 2002, sono stati tagliati circa 1.181 posti Ata per l'anno 2002-2003, per cui su questo fronte partirà dal 1° settembre una vera e propria mobilitazione. Per quanto riguarda il servizio psico-pedagogico c'è stata una vera ecatombe, poiché sono stati concessi solo 90 posti per tutta la Sicilia, di cui 49 per Palermo, contro i 396 richiesti in tutta la Regione. Dal punto di vista occupazionale e di servizio si tratta di una vera catasfrofe, in quanto lo Stato aveva investito miliardi per la formazione e l'aggiornamento dei docenti, nonché per coprire con supplenze i posti lasciati vacanti da coloro che erano stati distaccati su questo progetto. Un progetto che stava aggredendo i problemi relativi alla delinquenza minorile, all'abbandono scolastico in quei territori a forte controllo mafioso e nelle aree metropolitane più degradate, attraverso dei sistemi che coinvolgevano sia i bambini sia le famiglie, perché per 3 anni di psico-pedagogisti hanno gestito un progetto denominato Sos Dispersione, finanziato dalla Comunità europea. Dopo che lo Stato ha investito tanto per la lotta alla illegalità e al diritto allo studio, oggi sta spazzando via tutto, eliminando anche i progetti che riguardavano la lingua straniera e l'orientamento scolastico, credendo forse di risolvere la situazione con l'introduzione del buono-scuola. Ciò costituisce un grave danno, soprattutto per la Sicilia, una regione in cui la lotta contro la criminalità e la dispersione scolastica rappresenta un investimento per il futuro. La Cgil ha lottato in questi 15 anni, perché nella nostra regione la scuola fosse una "roccaforte" a difesa della democrazia, ma in questo modo si sta costruendo la fine della scuola pubblica, creando dei danni "a posteriori".
G. P.


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