Sicilia-Bravi, ma quanto sono asini in didattica
Bravi, ma quanto sono asini in didattica "Debito formativo", ecco il risultato di un questionario anonimo ROMA - Alla vigilia degli esami di maturità per circa 450 mila studenti escono i "quadr...
Bravi, ma quanto sono asini in didattica
"Debito formativo", ecco il risultato di un questionario anonimo
ROMA - Alla vigilia degli esami di maturità per circa 450 mila studenti escono i "quadri" dei professori. "Giudicati" dai propri allievi, i docenti italiani, sono promossi per quanto riguarda la preparazione ma accumulano un pesante "debito formativo" in "competenze didattiche" e in "capacità relazioni" e vengono bocciati senza appello per democraticità interna nelle scuole. A stilare la pagella dei professori l'Unione degli studenti che, nel corso dell'ultimo mese ha promosso il "Concorsino", un questionario di valutazione dei docenti, che ha coinvolto le scuole di oltre cento città italiane, da Roma a Milano, da Napoli a Torino, e ancora Palermo, Bari, Genova, Cagliari e molte altre, per un totale di 29.238 questionari distribuiti e compilati.
Il questionario, totalmente anonimo, chideva agli studenti coinvolte quanto nelle scuole venissero rispettati i loro diritti e di valutare gli insegnanti quanto a preparazione, competenze didattiche e capacità relazionali. Dalle risposte emergono, secondo l'Uds, risultati sconfortanti: un rischio reale di "autoritarismo vecchio stile" e di chiusura degli spazi di democrazia e partecipazione. Quanto a democrazia e partecipazione, la "bocciatura" è "senza appello". A quattro anni dalla sua emanazione lo "Statuto delle studentesse e degli studenti della secondaria superiore", Dpr 249, è stato consegnato solo al 49% degli studenti. Scenari da "pre-68" per quanto riguarda le assemblee d'istituto, importante conquista di democrazia del movimento studentesco. Il 72% degli studenti coinvolti afferma che nella sua scuola è stato negato il diritto di assemblea, "quello stesso diritto sacrosanto, fondamento dell'educazione alla partecipazione democratica ed alla cittadinanza, che la proposta di riforma degli organi collegiali vorrebbe abolire".
Una percentuale non trascurabile, il 16%, denuncia l'Uds, dichiara di essere stata addirittura punita per aver preso parte a manifestazioni o altre iniziative di protesta. L'aula autogestita è presente solo nell'*% delle scuole mentre il 26% dei ragazzi afferma che gli è stata negata e il 29% che nella propria scuola non vi sono abbastanza aule e un 37% che non sa proprio cosa sia l'aula autogestita.
Sul fronte della valutazione degli insegnanti i dati non sono molto più rassicuranti: gli insegnanti italiani sono mediamente preparati, il 14% degli intervistati giudica addirittura ottimo il livello medio di preparazione, ma assolutamente scarsi quanto a competenze didattiche: ovvero, non sanno insegnare. Il 41% afferma che solo la metà dei suoi insegnanti sa spiegare in modo chiaro e comprensibile, mentre il 28% afferma invece che si tratta di una minoranza e l'8% risponde che nessuno dei suoi insegnanti sa spiegare in modo chiaro. Il 40% afferma poi che solo una minoranza degli insegnanti, se non nessuno, rispetta i ritmi di apprendimento degli studenti e procede con la didattica solo dopo essersi assicurata che gli studenti abbiano compreso quanto fino ad allora spiegato.
Il 56% degli studenti denuncia, poi, che solo una minoranza o addirittura nessuno dei suoi insegnanti illustra gli obiettivi didattici ed i criteri di valutazione all'inizio dell'anno. Insufficienza anche quanto a capacità relazionali: il 33% degli studenti afferma che solo la metà dei propri insegnanti è in grado di instaurare un rapporto costruttivo con la classe e coinvolge gli studenti negli argomenti studiati, il 30% dichiara che si tratta di una minoranza e il 10% risponde addirittura "nessuno". Al. Volp.