Secolo XiX-Sperimentazione della legge Moratti partenza tutta in salita in Liguria
Sperimentazione della legge Moratti partenza tutta in salita in Liguria Al seminario sulla riforma promosso da Cgil, Cisl e Uil accuse agli enti locali: "Non collaborano" Genova Sperimenta...
Sperimentazione della legge Moratti partenza tutta in salita in Liguria
Al seminario sulla riforma promosso da Cgil, Cisl e Uil accuse agli enti locali: "Non collaborano"
Genova Sperimentazione della riforma Moratti: assenti ingiustificate proprio le scuole chiamate a metterla in prova; quasi tutti bocciati gli enti locali perché, secondo gli ispettori ministeriali, non collaborano al progetto; promosso il ritorno alla parola "educazione" in vece della parola "istruzione". E su tutto e tutti un generale sentimento di contestazione manifestato non solo da dirigenti e insegnanti delle scuole statali, ma anche da uno dei rappresentati delle private paritarie. Questa l'atmosfera del seminario sulla sperimentazione in Liguria promosso dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil che si è tenuto ieri all'Itc Rosselli con vasta partecipazione dei dirigenti scolastici di tutta la Liguria. Sono 10 le scuole elementari liguri in cui è in atto la sperimentazione; la Liguria ha la più alta percentuale di scuole private (60%) coinvolte nel progetto. Tre parificate a Genova, due a Savona, una nell'Imperiese, quattro statali a Cogorno, Chiavari, S.Margherita e Portovenere. 116 gli insegnanti coinvolti, 398 gli alunni.
Solo due Comuni, Portovenere e Santa Margherita sono stati definiti collaborativi dall'ispettore Giancarlo Zannone (che, con il collega Salvatore Pagano del Miur, ha esposto i primi risultati della supervisione) mentre gli enti locali dell'imperiese, del savonese di Genova e provincia avrebbero avuto atteggiamenti di "indifferenza" se non di "disinteresse". Insomma "non hanno investito sul progetto". D'altro canto l'assessore Luca Borzani, delle istituzioni scolastiche di Genova, risponde senza incertezze "che finché non è legge dello Stato non ci sentiamo di aprire le materne ai due anni e mezzo perché non c'è garanzia di un servizio di qualità. La scelta di tutti i grandi comuni italiani è stata di non fare richiesta di sperimentazione. Il tema dei servizi per i bimbi di 2 anni e mezzo è troppo rilevante per essere trattato così, senza risorse, senza percorsi pedagogici". Lo sa bene il Comune di Genova che autonomamente ha avviato una sperimentazione , già in atto da anni, con l'accoglienza dei piccoli di 2 anni e mezzo. E che ha sottoscritto un protocollo d'intesa con lo Stato per ottimizzare l'offerta delle materne.
Dunque dibattito intenso: peccato che mancassero all'appello proprio i protagonisti. Le scuole dove si sperimenta. Previste e attese le loro relazioni ma al microfono si è presentata solo un'insegnante di Cogorno, piccolo campione già carico di contraddizioni: "andiamo avanti con disorientamento, costruendo poco alla volta...". E che dire dell'intervento del rappresentante delle scuole paritarie materne (Fism) Angela Galasso? "Siamo stati mandati allo sbaraglio. Documentazione ridondante con dettagli eccessivi ma si ha la sensazione che nessuno conosca il quadro d'insieme. Anche le nostre suore si chiedono: ma la formazione ce la fanno solo adesso?".
Luci e ombre per gli ispettori che stanno vigilando sulle scuole "in prova": per Pagano sperimentazione sta significando "il superamento di una frammentazione dell'insegnamento (grazie all'insegnante prelevante) ma ciò si paga pesantemente con il rischio di una gerarchizzazione degli insegnanti, di tensioni tra loro, con un maestro sovraccarico di lavoro e altri demotivati". Per Zannoni si è anche partiti col piede sbagliato: "tempi e modi in cui il disegno della sperimentazione è stato promosso che non hanno favorito la partecipazione delle scuole, senza nessuna riflessione, nessun confronto". Per i sindacati (Clavarino e Assandri) risorse sottratte a tutti: dieci milioni di vecchie lire per ogni scuola in sperimentazione, 800 milioni per la sperimentazione nelle professionali liguri coinvolgendo 70 ragazzi. Insomma "una sperimentazione costosa per una platea importante ma esigua".
Donata Bonometti
10/12/2002