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Scuole senza presidi e senza vicario

A settembre più di un terzo delle scuole lombarde saranno senza dirigente scolastico, quindi due terzi avranno un dirigente a “metà tempo”.

17/07/2011
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ScuolaOggi

 A settembre più di un terzo delle scuole lombarde saranno senza dirigente scolastico, quindi due terzi avranno un dirigente a “metà tempo”.
A questo si aggiungerà l’effetto di uno degli interventi della manovra finanziaria varata in questi giorni: la cancellazione della deroga, per scuole con più sedi, al numero di classi necessario per la concessione dell’esonero o del semiesonero del docente con funzioni vicarie.

 

Ciò significa che numerose scuole lombarde, che si avvicinano, senza raggiungerlo, al limite di 40 classi, ma arrivano ad accogliere comunque 800/1000 alunni su più plessi e spesso di diversi ordini di scuola, non avranno più un docente che, per almeno per metà del proprio orario di servizio, si possa occupare degli aspetti gestionali e organizzativi, di incontrare i genitori, di coordinare docenti, di rapportarsi con gli studenti.
La scelta fatta dal governo ricade sul ruolo strategico del dirigente scolastico, sui compiti e le responsabilità connesse con la funzione dirigenziale e quindi indubbiamente sulla qualità del lavoro nelle scuole.
Le scuole con un numero di classi tra 32 e 40 (con circa 800 – 1000 alunni) non potranno avere un docente con semi-esonero. Le scuole con un numero di classi tra 44 e 55 (con 900 – 1200 alunni) non potranno avere un docente esonerato, ma con il solo semi-esonero.
Tutto ciò sarà insostenibile sia nelle scuole il cui dirigente avrà una reggenza, ma soprattutto negli istituti senza il dirigente, dove il reggente si troverà ad affrontare una situazione sconosciuta senza poter contare su una collaborazione rientrante parzialmente o totalmente nell’ordinario orario di servizio del docente collaboratore.
La possibilità che i docenti non siano più disposti ad accettare un incarico di collaborazione così oneroso privati di un esonero parziale o totale è reale e comprensibile.
La natura delicata e fiduciaria dell’incarico rende illogica se non controproducente la pratica dell’eventuale ordine di servizio, indipendentemente dalla dubbia legittimità di tale atto datoriale.
Sarà un risparmio sul risparmio, poiché una reggenza di per sé costa all’Amministrazione
assai meno di un dirigente di ruolo.
Un dirigente ogni due scuole e nessun esonero o semiesonero per la maggior parte delle
scuole: ma con quali costi per le scuole?
Si chiede ai decisori politici della Regione, all’Ufficio Scolastico Regionale, ai Sindacati di categorie di intervenire per trovare una soluzione, almeno per le scuole coinvolte dalle reggenze, per una situazione rischia davvero di compromettere la gestione e i risultati delle scuole lombarde.
 
Il presidente Andis Lombardia
Loredana Leoni


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