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Scuolaoggi-L'EMILIA-ROMAGNA CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA

L'EMILIA-ROMAGNA CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA Continua il confronto nelle iniziative per combattere la dispersione scolastica. Pubblichiamo un intervento di Mariangela Bastico, l'ass...

10/10/2003
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ScuolaOggi

L'EMILIA-ROMAGNA CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA
Continua il confronto nelle iniziative per combattere la dispersione scolastica. Pubblichiamo un intervento di Mariangela Bastico, l'assessore che ha promosso in emilia-Romagna una legge impugnata subito dalla presidenza del consiglio con un caso che presto verrà discusso dalla Corte costituzionale. L'impianto del provvedimento è comunque valido. A cosa mira? Ecco l'intervento dell'assessore Bastico: "L'obiettivo della legge regionale "Norme per l'uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale anche in integrazione tra loro" è quello di elevare progressivamente il numero di ragazze e ragazzi che, al compiere del 18esimo anno di età, possiedano o un diploma di scuola media superiore o una qualifica professionale. Già oggi la Regione Emilia-Romagna ha livelli di dispersione scolastica al 10% circa, cioè a circa un terzo del tasso di dispersione nazionale che è al 30%, ma si può fare di più. Occorre dunque che il sistema scolastico e formativo della Regione Emilia-Romagna accompagni tutti i ragazzi tutti, e non uno di meno - scongiurando il rischio che vengano esclusi dal sapere, condizionante elemento di svantaggio che potrà trasformarli in adulti a rischio di sotto-occupazione, disoccupazione ed emarginazione sociale. In particolare, la Regione Emilia-Romagna, sulla base delle competenze affidatele dalla Costituzione, si occupa dell'offerta educativa e definisce il sistema formativo sul territorio regionale quale insieme delle azioni e delle relazioni che i soggetti operanti nel campo dell'istruzione e della formazione, dell'orientamento e della transizione al lavoro, instaurano tra loro per arricchire e qualificare l'offerta formativa e consentire che le competenze acquisite in un settore o ambito possano essere trasferite in altri settori o ambiti. Anche questo facilita la lotta alla dispersione scolastica, valorizzando i percorsi compiuti dagli individui, consentendo recuperi e integrazioni sulla base dei titoli o delle competenze precedentemente acquisite e certificate. Ma la lotta alla dispersione non può che cominciare dall'inizio del percorso scolastico e, in questo senso, la legge regionale intende favorire la continuità dei percorsi scolastici e formativi, particolarmente nel primo ciclo. La proposta di anticipo delle iscrizioni alle materne e alle elementari nonché la frammentazione del ciclo di base principi contenuti nella legge Moratti creano di fatto le prime difficoltà per i bambini che hanno ritmi di crescita più lenti. Se già in prima elementare vengono imposti livelli di apprendimento che tutti gli scolari, nessuno escluso, devono raggiungere, si rischia di discriminare coloro che faticano ad arrivare al traguardo semplicemente perché hanno un ritmo di crescita più lento. Prima o poi tale "ritardo", infatti, verrà etichettato, sancito, sanzionato come tale. Ma la scuola non può essere una corsa ad ostacoli in cui chi cade non si rialza più. Nella legge regionale viene dunque recuperata l'idea berlingueriana di un ciclo unitario, che consente di seguire il processo di crescita di un bambino senza sottoporlo a continue verifiche. Perché un bambino che inizia a collezionare fallimenti, è un bambino che non sarà mai sereno nel suo processo di apprendimento. La legge, dunque, sostiene e valorizza i percorsi di continuità nido, materna, elementare e media attraverso la creazione di istituti comprensivi. In Emilia-Romagna più del 50% degli istituti scolastici sono organizzati in questo modo verticale, comprendente cioè scuola materna, elementare, e media collocate dentro una stessa autonomia scolastica e con un corpo docente unico, che così può lavorare molto di più in coprogettazione e in stretto raccordo col territorio."


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