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Scuola, Nardella attacca i sindacati: “Una protesta assurda”

La reazione all’assemblea nel primo giorno di lezioni “Vecchi metodi per problemi nuovi”

11/09/2015
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la Repubblica

NARDELLA boccia senza pietà i sindacati che a Firenze e in tutta la provincia il primo giorno di scuola hanno indetto un’assemblea per discutere della riforma. Il sindaco definisce l’iniziativa di Cgil, Cisl e Cobas «una protesta inaudita, incredibile, un autogol per gli stessi sindacati che evidentemente non hanno davvero a cuore la scuola». Dario Nardella non offre la minima sponda alla decisione di convocare tutto il personale, docente e non docente, all’Obihall dalle 8 alle 12 del 15 settembre una scelta sbagliata da ogni punto di vista. «La Costituzione dice che “la scuola è aperta a tutti” ma alcuni dirigenti sindacali la chiudono. Noi viviamo in un paese che, praticamente, vive al contrario, dove l’inizio dell’anno scolastico lo decidono alcuni dirigenti sindacali. E alla fine gli unici che ci rimettono, sono i nostri studenti. Trovo questo assurdo e inaudito». A chi gli chiede se prenderà un giorno di ferie per badare ai figli il sindaco risponde: «Io non ho i bambini alla scuola dell’obbligo, però se andiamo avanti di questo passo i dirigenti sindacali decideranno anche quando dobbiamo andare a lavorare, con gli orari e tutto quanto». In questo modo le forze sindacali che promuovono la protesta, dice Nardella, «non accettano e non raccolgono la sfida del loro rinnovamento ma praticano vecchi metodi per problemi nuovi ».
La Uil toscana si è distinta dagli altri, sostenendo che «la paralisi del primo giorno di scuola ha il solo effetto di svantaggiare le famiglie e di generare una crisi nei rapporti fra istituzioni educative e società civile». Non la pensa così la senatrice fiorentina di Sel Alessia Petraglia, che difende il diritto sindacale di astenersi dal lavoro: «Le assemblee sono un diritto contrattualmente previsto, anche se comprendiamo che per questo governo i diritti sono soprattutto un fastidio, specie quando si tratta di quelli dei lavoratori», è il suo commento. Rivolta poi al sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi, di Ncd, aggiunge: «Visto che rivendica con orgoglio che con questo governo si torna ad investire nella scuola dopo oltre venti anni, non sarebbe male che Toccafondi ci spiegasse come mai questo non sia avvenuto prima, dal momento che la parte politica da lui rappresentata ha guidato il paese per dodici anni. Il dubbio è che tutto questo fracasso populista intorno alle assemblee sindacali di Firenze sia un modo per nascondere l’inadeguatezza del governo, distogliendo l’attenzione dagli argomenti sollevati dagli insegnanti».
Firenze non sarà l’unico capoluogo che avrà un’assemblea del personale della scuola il 15 settembre: iniziative identiche sono in programma anche a Lucca e Massa, mentre Livorno dedicherà alle assemblee tre ore al giorno dal 15 al 18 settembre. Ieri in consiglio regionale Sarti e Fattori della lista Sì-Toscana a Sinistra hanno chiesto in una mozione alla giunta di sollevare una questione di legittimità sulla riforma, come ha fatto il Veneto. I rinvio della seduta ha impedito la discussione: «Il Pd non ha voluto confrontarsi sulla Buona scuola», dicono i due consiglieri.


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