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Scuola, Lombardia favorita. La Cgil chiede chiarezza. Lega contro le graduatorie

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21/05/2011
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l'Unità

Vuole vederci chiaro la Flc Cgil sui posti in deroga concessi dal ministero ad alcune realtà come la Lombardia che, secondo i numeri usciti negli scorsi giorni, si sarebbe intascata 400 docenti in più che ripianano in parte o tagli. La Flc Cgil ha preso carta e penna, il segretario, Mimmo Pantaleo, ha scritto a Gelmini per chiedere, «alla luce delle indiscrezioni sull'attribuzione ad alcune Direzioni Scolastiche Regionali di posti in deroga in organico di diritto, un incontro urgente». Il sindacato chiede «puntuale informazione in merito » e, soprattutto, vuole «conoscere i criteri in base ai quali tali decisioni sono state assunte». La Lega intanto continua a martellare contro le nuove graduatorie. «Ci sono insegnanti che dal Sud, sfruttando punteggi lievitati oltre misura (questione tutta da approfondire), stanno tentando di inserirsi nelle graduatorie del Centro-Nord a suon di ricorsi. Ma in materia di graduatorie il Tar del Lazio ha già dato atto del proprio difetto di giurisdizione: cosa aspetta pertanto il Tribunale amministrativo a ritirare la nomina del commissario ad acta, cancellando questi inserimenti?». Questa la domanda che il senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione del Senato, pone al Ministro dell'Istruzione e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in due interrogazioni parlamentari di cui ha annunciato la presentazione. «I nostri accordi con il ministro dell'Istruzione- spiega il parlamentare- prevedono che, sulla base delle disponibilità accertate per l'anno 2010/2011, una quota di cattedre venga assegnata al personale delle graduatorie ad esaurimento tuttora vigenti, salvaguardando parte degli attuali insegnanti del Centro- Nord (per gli altri stiamo lavorando a ulteriori misure, tra cui punti aggiuntivi per la permanenza nella stessa graduatoria). Qualcuno si chiede se rientreranno nella conta i ricorrenti (quasi tutti del Sud) inseriti »a pettine« dal commissario nominato dal Tar, che andrebbero a scavalcare e quindi a ledere i diritti degli iscritti storici. La risposta è che, a rigor di logica, il problema non dovrebbe neanche porsi, in quanto il Tar Lazio con sentenza 1556/2011 ha dato atto del proprio difetto di giurisdizione, in linea con recenti pronunciamenti delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (ordinanze n. 22805/2010 e 3032/2011)». Il senatore leghista dovrebbe sapere che nell’ultima versione del decreto sviluppo le nuove graduatorie non sono state prese in considerazione


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