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«Scuola, il nuovo anno inizia nel caos Incertezza su organici, date e sostegno». LA SCUOLA che verrà è una promessa mancata.

Sono stati 120 i prof ferraresi che hanno lavorato al progetto Insieme la scuola non crolla

21/08/2012
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Il Resto del Carlino


di MONICA FORTI

LA SCUOLA che verrà è una promessa mancata. La denuncia sulla carenza degli organici a poco meno di un mese dalla riapertura delle aulee giunge dalla Cgil. «I genitori devono sapere cosa sta accadendo spiega Fausto Chiarioni, segretario provinciale di Flc-Cgil : il numero dei docenti, nonostante l'emergenza, non cresce». Preoccupato, il segretario ricorda che insieme al problema dell'edilizia scolastica da allargarsi all'intera provincia, all'incertezza della ripertura dell'anno scolasti interrotto dal terremoto, c'è un dilemma ancora più pressante. Il funzionamento della scuola e la qualità delll'istruzione. «L'amministrazione scolastica territoriale ha agito con poca trasparenza dice . I mille posti in più autorizzati dal ministero dove sono? Nonostante la situazione difficile sia sotto gli occhi di tutti, abbiamo un aumento di cinque unità e una persona in meno rispetto al ruolo di sostegno, che in questo momento è ancora più importante nelle zone colpite dal sisma». L'ORGANICO della scuola emiliano-romagnola si attesta sulle 175 unità da distruibire nella regione. «Un numero di persone che precede le necessità imposte dal sisma. Qualcuno tende a dimenticare quanto oggi siamo in emergenza», insiste Chiorioni, che pone un interrogativo via l'altro. «Quando comincieranno le scuole? Certo non il 17 settembre, non sappiamo neppure dove si farà lezione incalza . Rischiamo di trovarci di fronte classi di 28, 30 bambini, dove opera un solo insegnante. E senza sufficiente personale di complemento. I genitori dovrebbero essere informati su quanto succede nella scuola. Interrogarsi sulla qualità dell'istruzione oltre che, giustamente, sulla sicurezza dell'edilizia scolastica». E ancora. «Come verranno distribuite le classi nell'Alto Ferrarese? Come sindacato non abbiamo alcuna informazione dall'Amministrazione scolastica territoriale, non sappiamo neppure quanti siano gli alunni». Chiarioni lavora su ipotesi numeriche: 16 posti in più rispetto all'anno precedente, i lavoratori Ata crescono di 5 unità, mentre gli alunni sono 400 in più. In poche parole 16 classi in più e meno insegnanti. «UN RAPPORTO sbilanciato e c'è poi il problema dei docenti inidonei, che non possono per motivi di salute tornare in classe. La Spending Review li trasforma in amministrativi, inserendoli senza alcuna formazione nelle segreterie, a scapito di precari che non potranno più lavorare». Un danno professionale e occupazione per la scuola, sostiene il segretario ma non è l'unico. «L'istruzione, embra essere l'ultima ruota del carro dell'assetto sociale spiega Hania Cattani, maestra attiva nel sindacato . Stiamo tornando alla scuola del banco', l'orizzonte degli alunni si ferma dentro una classe». I bambini pagano il conto. «Non abbiamo persone che li accompagnino ai laboratori extrascolastici dice Fino a qualche anno fa le possibilità d'istruzione erano maggiori».


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