Scuola, «classi come pollai» oltre mille cattedre in meno in Sicilia
Il sindacato chiede di bloccare i tagli e «un'integrazione di almeno 250 unità ai posti in organico di diritto per ripristinare condizioni minime del servizio scolastico»
PALERMO - In Sicilia sono 1.218 le cattedre che spariranno nelle scuole superiori nel prossimo anno scolastico. In tutti i gradi di scuola, inoltre verranno meno 1.585 posti di personale Ata. Lo rende noto la Flc Cgil che ha partecipato all'esame congiunto sugli organici, nel corso del quale ha chiesto di «bloccare i tagli e un'integrazione di almeno 250 unità ai posti in organico di diritto per ripristinare», ha sottolineato il segretario generale, Giusto Scozzaro, «condizioni minime del servizio scolastico». La Flc Cgil, che annuncia anche iniziative di mobilitazione, parla di «situazione drammatica che si prospetta, con sovrannumerietà diffusa che avrà conseguenze rilevanti sulla qualità della didattica e sulle immissioni in ruolo». «Il fatto è», ha detto Scozzaro, «che continuano a permanere le condizioni di illegalità, non rimosse dopo la sentenza del Tar Lazio, con le classi come pollai». La Flc Cgil ha anche chiesto di evitare di sommare per il calcolo degli organici alunni iscritti in tipologie diverse di scuole.
«Questi nuovi tagli», ha rilevato il segretario della Flc, «rischiano di arrecare grandi danni all'occupazione e al sistema formativo». Quanto al personale Ata, i tagli, che la Flc giudica «insostenibili e che metteranno in ginocchio la scuola» chiedendone il rientro, riguardano 1.173 collaboratori, 322 assistenti e 89 tecnici. «Non potranno neppure aprire i laboratori», ha osservato Scozzaro, «sarà messo in discussione il diritto allo studio, con grave danno per le generazioni future». La Flc chiede alla Regione di intervenire: «Il governo Lombardo», ha detto Scozzaro, «non può stare a guardare, assuma la scuola come priorità politica su cui investire, cominciando con il chiedere il blocco dei tagli».