Sciopero scuola, i punti interrogativi del nuovo anno: dalle classi “pollaio”, alla stabilizzazione dei precari e le assunzioni degli insegnanti
Oggi per lo sciopero nazionale il punto con i sindacati: in provincia di Savona il caso dei 19 maestri/e della scuola primaria tagliati e il problema legato ai collaboratori scolastici.
Di Luciano Parodi
Investimenti adeguati, stabilizzazione dei precari, il problema delle "classi pollaio", assunzioni insegnanti e collaboratori Ata.
Questi gli argomenti principali dello sciopero della scuola organizzato per quest'oggi dopo 3 mesi di lezioni online tramite la didattica a distanza, con la protesta nazionale, promossa dai sindacati e che vede scendere in piazza con flash mob, manifestazioni ed iniziative in tutta Italia gli insegnanti e i collaboratori scolastici.
A settembre la scuola ripartirà ma con diversi punti interrogativi, a partire dalla sicurezza, dalla gestione delle classi, le assunzioni. Nella provincia di Savona al momento 19 maestri della scuola primaria sono stati tagliati, per non parlare dei problemi che si riscontreranno sull'affollamento delle classi, gli insegnanti saranno pochi e precari così come i collaboratori scolastici (ogni plesso dovrebbe averne al lavoro almeno il doppio).
"C'è l'esigenza di ridurre il minimo degli alunni per classe, ci vogliono classi meno affollate ma più docenti, si tratta di una questione logica e servono più collaboratori scolastici, più pulizie, approfondite, è necessario anche un supporto amministrativo. L'organizzazione scolastica sarà più dura l'anno prossimo, ci vuole un momento di responsabilità da parte del Governo - ha specificato Mario Lugaro, segretario provinciale Flc Cgil - Lo sciopero di oggi è grido d'allarme rivolto alla classe politica, è un'alleanza con le famiglie e gli studenti, le soluzioni del Ministro sono estemporanee e poco rispondenti alle necessità non si può pensare ad una scuola a metà. se non ci saranno risorse importanti, saremo condannati ad una scuola dimezzata".
"L'azione di oggi è particolarmente importante, che ci vede coinvolti per quello che la scuola ha bisogno, contro una politica di Governo che non ha nessun piano specifico per la riapertura. E' arrivato il momento di dire le cose come stanno, vogliamo un concorso per titoli, il precariato è creato dalle regole assurde che vanno avanti da anni. E' assurdo licenziare a giugno per poi assumere a ottobre, chiediamo la continuità. Un altro tema è la sicurezza, abbiamo chiesto l'urgenza di un piano operativo, ci vuole a settembre un ritorno in presenza, il Governo deve prendersi delle responsabilità" ha continuato il segretario della Uil Scuola Diego Foderà.
"Si stanno creando delle alleanze perché si è capita l'importanza della scuola nel suo ruolo strategico, il segnale bisogna darlo. Questo è uno sciopero per le famiglie, per gli alunni, per l'utenza. Per fortuna ci sono tanti genitori, associazioni che sono unite con i sindacati per questo sciopero, siamo ad una svolta, questa è la crisi più grave, dobbiamo fare di tutto affinchè la politica scelga di puntare sulla scuola, farlo ora vuol dire assicurarsi un futuro. Sembra che i lavoratori della scuola non vogliano tornare a lavorare, è paradossale, tutti vogliono rientrare in presenza, l'organico sarà quello di prima oppure tagliato, se dobbiamo contenere il contagio sarà una scuola dimezzata" ha proseguito Gianni Garino, segretario generale Cisl Scuola.
"La problematica del personale Ata è legata all'organico, tutti i collaboratori scolastici hanno dei percorsi di reclutamento per concorsi di solo titolo, sono stati tagliati, dimezzati negli anni, attualmente il concetto di avere un collaboratore per ogni piano è pure fantasia, per ogni plesso ce ne sono 2-3 al massimo, è inutile fare tanti bei discorsi sulla sanificazione, la devono fare i bidelli e senza i prodotti adeguati - hanno continuato i sindacalisti Cgil, Cisl e Uil - Abbiamo chiesto di effettuare un concorso dedicato per potenziare gli organici, una richiesta che è rimasta inconcludente, le nostre proposte non sono mai state prese in considerazione".
"La provincia di Savona non è in grado neanche di fare la manutenzione ordinaria e così i sindaci, i dirigenti scolastici sono caricati di responsabilità improprie. Nozze con i fichi secchi non possiamo farle" dice Mario Lugaro.
Un passaggio è stato fatto anche sugli esami di maturità che prenderanno il via mercoledì 17 giugno.
"Era presente una problematica oggettiva del riempimento delle caselle delle commissioni che si sta risolvendo. Sarà importante vedere con l'avvio delle operazioni come sarà la tenuta di quello che è stato predisposto. Ci sono diversi punti interrogativi, intravvediamo un grosso rischio di difficoltà nell'espletamento degli esami augurandoci che non ci siano da registrare dei casi, o docenti, o alunni o personale interessato, che risultasse con febbre e poi positivo. Incrociamo le dita" concludono i tre rappresentanti sindacali.