RomagnaNoi: Ravenna - Scuola: più alunni e poche maestre
Nefaste previsioni in casa Cgil: "Gravissime conseguenze sulle scelte delle famiglie e sugli organici del personale scolastico"
RAVENNA - Si avvicina le fine dell'anno scolastico e arrivano i primi dati sulle iscrizioni del ravennate. Cifre accompagnate dalle critiche durissime alla riforma Gelmini da parte di Monica Ottaviani, segretaria provinciale Flc-Cgil. La popolazione scolastica, nella provincia di Ravenna, è ancora una volta in crescita: le iscrizioni alla scuola d'infanzia sono 4.712 contro le 4.488 dell'anno scorso (+224 alunni pari al 5,45%), quelle alle elementari toccano quota 15.322 (contro i 15.086 del 2009/2010) con 236 alunni in più, pari a +1,57%. Aumentano anche le iscrizioni alle medie, che contano 9.140 studenti (8.835 l'anno scorso), 305 in più del 2009/2010, +3,46% in percentuale. E poi c'è l'eterno problema del tempo pieno, visto che le famiglie ravennati lo scelgono alle elementari per il 49%. Si tratta, solo per le future prime, di 1.605 richieste per un totale in tutte le scuole di 7.517 domande per il tempo prolungato. Anche alle materne esiste il problema, e con l'aumento dei bambini occorrerebbero dieci sezioni e 20 insegnanti in più rispetto allo scorso anno, senza contare il completamento delle sezioni attivate quest'anno coi fondi del Comune e che dovrebbero proseguire. Niente di fatto, invece, alle medie, visto che "sono sempre meno le famiglie che possono iscrivere i propri figli al tempo prolungato perché le norme vigenti lo impediscono", spiega Ottaviani.
I dati sulle superiori non ci sono ancora, a causa di "una situazione di vero marasma dovuto alla riforma, con la quale le famiglie devono fare i conti". I nuovi regolamenti, che dovrebbero andare in vigore il prossimo settembre, non sono ancora stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale "perché non c'è ancora il parere favorevole della Corte dei Conti, ma già è chiaro - sostiene Ottaviani - che hanno come unica logica quella di ridurre le ore di tempo scuola, delle materie nonché la cancellazione di tutte le sperimentazioni". La Cgil, comunque, ha visioni nefaste e prevede "gravissime conseguenze sulle scelte delle famiglie e sugli organici del personale scolastico", ed è per questo che continua a chiedere il rinvio nell'applicazione della riforma. Il sindacato, comunque, mette le mani avanti e dice "fin da subito che non potrà più accadere che siano gli enti locali, e quindi i cittadini delle nostre comunità, a farsi carico di responsabilità che sono unicamente dello Stato". E poi, in agguato c'è il sovraffollamento delle aule. Ottaviani perciò invita le famiglie, le istituzioni locali, le Ausl, i Vigili del Fuoco, la Prefettura "e tutti coloro che hanno a cuore la sicurezza dei nostri bambini a vigilare con grande attenzione affinché vi sia il rispetto rigoroso delle norme di legge".