Rivoluzione "Ata", si riducono gli spazi
La granda da risolvere: i docenti non più idonei che dovranno essere ricollocati
Firenze
CHI SARÀ catapultato nelle segreterie scolastiche senza avere un briciolo di competenza. E chi, pur avendo un'esperienza (da precario) anche di quindici anni, quest'anno resterà senza lavoro. Rischia di diventare esplosiva nella sua drammaticità la questione degli Ata, sigla che sta per 'assistente tecnico amministrativo' negli istituti scolastici. Ancora una volta di mezzo c'è la spending review. Che ha stabilito delle "norme devastanti", accusa Paola Pisano dell'Flc-Cgil. La prima prevede che i docenti inidonei ovvero gli insegnanti che per motivi di salute hanno dovuto lasciare la cattedra per approdare ad esempio nelle biblioteche scolastiche, devono per forza entrare a far parte del personale Ata. A Firenze, sono un centinaio le persone che subiranno questa «dequalificazione della loro professionalità, visto che si tratta comunque di lavoratori che hanno mantenuto il ruolo di docenti»: spiega Pisano. Invece, da settembre si troveranno davanti a una scrivania. A svolgere mansioni per le quali non sono stati nemmeno formati. Un'assurdità. E le biblioteche? Verranno assegnate a docenti volontari. Ma è chiaro che l'offerta verrà impoverita. Al danno degli inidonei si somma la beffa dei precari. Persone abituate ad ottenere la supplenza annuale come Ata. E che stavolta rimarranno a bocca asciutta, perché il loro posto è stato occupato proprio da questi ormai ex insegnanti. Ma quanti saranno gli Ata che dovranno rinunciare al loro incarico? «Difficile dare un numero preciso. Di sicuro alcune decine»: calcola Antonella Velani della Cisl. Ma a piombare nelle segreterie saranno pure alcuni insegnanti di materie tecniche. Una decina, quindi non un gran numero. Ma anche per loro la decisione del governo ha il sapore della presa di giro. Già, perché questi prof hanno sempre lavorato nei laboratori. Adesso dovranno reinventarsi come segretari. e. g.