Resto del Carlino/Ravenna: LA SCUOLA cambia, almeno sul versante della seconda lingua straniera
Negli ultimi cinque, sei anni le preferenze delle famiglie stanno cambiando, perché in molti chiedono di studiare lo spagnolo invece che il francese
LA SCUOLA cambia, almeno sul versante della seconda lingua straniera. Inglese a parte, che rimane la prima lingua straniera studiata, nella scuola media della provincia di Ravenna si assiste infatti a una crescita dell’insegnamento dello spagnolo a danno del francese. «La scuola — spiega Monica Ottaviani, della Flc Cgil — prevede lo studio di una seconda lingua straniera comunitaria, e le famiglie decidono quale. Negli ultimi cinque, sei anni le preferenze delle famiglie stanno cambiando, perché in molti chiedono di studiare lo spagnolo invece che il francese. Siamo ben lontani dal sorpasso, perché a livello provinciale il conto delle cattedre, ognuna con diciotto ore di insegnamento, è di 34 per il francese contro le 15 di spagnolo, ma il fenomeno è in netta crescita».
IN REALTÀ il sorpasso in qualche caso c’è già stato: è quello che è successo ad alcune scuole ravennati, come la Damiano Novello e la Ricci Muratori, e con numeri più robusti anche a S.Pietro in Vincoli o a Russi, mentre nelle scuole medie lughesi e faentine la maggioranza degli alunni è schierato ancora per lo studio del francese. La scelta comporta però qualche differenza dal punto di vista amministrativo ed organizzativo. Il francese è infatti un insegnamento ormai consolidato nelle scuole medie, per cui esiste un docente titolare riconosciuto nell’organico di diritto stilato per ogni singola scuola prima della pausa estiva. Lo studio dello spagnolo non è invece consolidato, e la richiesta dei docenti compare nell’organico di fatto, che viene compilato a ridosso dell’inizio delle lezioni, e questo comporta l’utilizzo di supplenti. Che anno dopo anno possono quindi cambiare, creando di conseguenza problemi di continuità d’insegnamento.
«PER EVITARE questi problemi — continua Monica Ottaviani — da anni chiediamo che l’insegnamento della seconda lingua straniera comunitaria venga inserito nell’organico di diritto». Difficile però interpretare il fenomeno. Se l’inglese è infatti riconosciuto come la lingua straniera per antonomasia, il francese sembra aver perso parte del suo fascino a vantaggio dello spagnolo. «Sinceramente non ho riflettuto sul fenomeno — conclude la segretaria della Flc ravennate — ma io stessa ho una figlia iscritta alla scuola media che mi ha chiesto di studiare come seconda lingua straniera lo spagnolo, ed è entusiasta della scelta».