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Resto del Carlino-Pesaro-La rivolta dei bidelli "beffati"

La rivolta dei bidelli "beffati" PESARO '#8212; "Sospensione delle convocazioni e rinvio a data da destinarsi". Questo hanno trovato scritto un centinaio di bidelli provenienti da tutta la pr...

31/07/2003
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Il Resto del Carlino

La rivolta dei bidelli "beffati"

PESARO '#8212; "Sospensione delle convocazioni e rinvio a data da destinarsi". Questo hanno trovato scritto un centinaio di bidelli provenienti da tutta la provincia, invece delle agognate nomine per le assunzioni annuali. Ed hanno reagito "invadendo" il Provveditorato.
Circa una settimana fa i precari, complessivamente 300, avevano ricevuto la convocazione ufficiale dal Csa (Centro servizi amministrativi) di Pesaro e Urbino: dovevano recarsi al liceo scientifico Marconi per scegliere la scuola in cui lavorare, a tempo determinato, per l'anno scolastico 2003/2004. Ieri mattina cento persone si sono presentate al campus di via Nanterre: altre cento erano attese alle tre, e le restanti oggi. Ma l'Ufficio scolastico regionale, senza preavviso (pare che la nota sia arrivata al Csa solo nel tardo pomeriggio del giorno prima) ha bloccato tutto lasciando i precari furenti e con un pugno di mosche. A scatenare tanto malanimo non è stato ovviamente soltanto il mancato preavviso; o il viaggio a vuoto; o l'esasperazione per il fatto di trovarsi in graduatoria, in certi casi addirittura da 25 anni, senza la minima tutela. Al centro della polemica è la motivazione addotta alla sospensione: "La direzione generale '#8212; dice Pierluigi Cervellieri, della Cgil '#8212; ha deciso così perché, per legge, il 30% dei posti, quindi circa 90, deve essere riservato in favore di soggetti già impegnati in "Lsu", cioè "lavori socialmente utili"".
Quindi questi "Lsu" non solo dovrebbero godere di una riserva di posti, ma addirittura superare, in graduatoria, persone precarie da oltre vent'anni o che comunque, avendo prestato servizio per 24 mesi, avevano maturato il diritto alla prima fascia, che garantisce il posto. Così non è stato.
L'attuazione della legge (numero 144 del 1999), interferendo con graduatorie interne, è sempre stata problematica; ma in seguito al ricorso, poi accettato, di alcuni "Lsu" al Consiglio di Stato, il ministro Letizia Moratti ha optato per la linea dura. E questi sono i risultati. "D'altronde la legge c'è '#8212; dice Cervellieri '#8212;; quello che contestiamo è il modo in cui è stata gestita". Più polemici i precari: "È una presa in giro '#8212; dicono '#8212;, non siamo tutelati in alcun modo e le regole cambiano in continuazione senza che nessuno ci avverta, né il Provveditorato e nemmeno i sindacati".
Intanto, contro il ministro Moratti si schierano i Ds, ma a proposito degli insegnanti precari: "La circolare del Ministero '#8212; si dice nella nota '#8212; è l'ennesima dimostrazione di una gestione confusionale e caotica del mondo della scuola".

di Benedetta Iacomucci


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