Resto del Carlino-Emilia-Scuola, allarme insegnanti

REGIONEL'assessore Bastico: "Pochi i docenti, ripercussioni su nidi, elementari, medie e superiori"
"Scuola, allarme insegnanti"
BOLOGNA "Il quadro, se è possibile, è ancora peggiore di come avevamo ipotizzato: la situazione è assolutamente gravissima". Mariangela Bastico si esprime così dopo la 'ricognizione' sugli organici per l'anno scolastico 2004-2005 fatta mercoledì dalla Regione in una conferenza con i responsabili delle amministrazioni provinciali e rappresentanti della scuola.
"Se non aumentano gli insegnanti, ci saranno bambini che rimarranno fuori dalla scuola dell'infanzia: per fare un esempio, ci sono 34 sezioni mancanti a Bologna e 21 a Modena", spiega l'assessore alla scuola dell'Emilia-Romagna. Per quanto riguarda elementari e medie, invece, "c'è una carenza di sezioni di tempo pieno e prolungato e il sostegno all'handicap sarà garantito solo con un numero di deroghe pari all'organico di diritto. Le scuole superiori? Lì c'è una sottostima di circa 8.000 ragazzi, perché non vengono considerate le professionali". Terminata la 'ricognizione' provincia per provincia (di cui mancano ancora le stime definitive), promette l'assessore, "mobiliteremo il possibile per dimostrare con seri dati alla mano quanti sono i docenti che realmente mancano".
La situazione è apparsa "ulteriormente drammatica" rispetto alle previsioni, spiega Bastico, "perché quest'anno abbiamo avuto una quantificazione della domanda espressa dalle famiglie, mentre finora i genitori avevano scelto sulla base delle disponibilità indicate dai presidi. E' stato anche per le dichiarazioni del ministro sul fatto che la domanda sarebbe stata soddisfatta afferma Bastico che i dirigenti hanno raccolto tutte le domande dei genitori". L'assessore ricorda anche la mancata risposta della Moratti alla lettera inviata dal presidente della giunta regionale, Vasco Errani, in cui si chiedeva una 'concertazione' tra Regione e Ministero sul numero dei docenti. La guerra tra Roma e Bologna in materia di scuola, insomma, continua.