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Resto del Carlino/Bologna: Tanti precari rifiutano le cattedre: si rischia il ‘balletto dei supplenti’

HANDICAP, IN ARRIVO INSEGNANTI NON SPECIALIZZATI

30/08/2007
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Il Resto del Carlino

di FEDERICA GIERI
FUORI, davanti al cancello dell’Itis Belluzzi, gli insegnanti precari dell’Rdb Scuola chiedono assunzioni a tempo indeterminato. Dentro, nell’affollata aula magna dell’Itis, altri colleghi girano le spalle ad una supplenza annuale. Lasciando così sul piatto un pacchetto corposo di posti da spartire. Almeno per quanto riguarda materne ed elementari, perchè per medie e superiori le assegnazioni sono in corso. Benché non nuovo, il rifiuto stupisce. «Non se ne capisce la ragione», esordisce Patrizia Prati della Cisl Scuola. Due, in genere, i motivi del no. Il primo perché la scuola a cui si è destinati è disagiata, ad esempio, in montagna. Il secondo perché si contesta l’unione di due cattedre su più istituti che, per essere coperte, potrebbero richiedere corse ad ostacoli.
Molto meglio, spiega la sindacalista «scegliere gli spezzoni di orario». In genere dalle 7 alle 19 ore settimanali. Tanto alla fine, il punteggio incassato (valido per l’aggiornamento della graduatoria) per un anno di lavoro part time è pari a quello di chi è stato in cattedra full time.
Diretta conseguenza del fenomeno, la spartizione delle rimanenze: per la materna due cattedre complete annuali e otto spezzoni. E, per le elementari, 15 cattedre e 29 spezzoni. Operazione compiuta dai presidi (che attingono ad una specifica graduatoria elaborata dalla segreteria) già partiti alla caccia del supplente.
L’intera partita nasconde, tuttavia, un grosso buco nero: il balletto dei docenti a metà anno scolastico. «Una triste consuetudine che seppellisce la continuità didattica», stigmatizza Prati. La chiamata, per spazzolare via gli avanzi, deve infatti seguire la nuova graduatoria di istituto, la cui pubblicazione è prevista, però, per novembre. All’incirca. E così i presidi sono costretti ad assumere supplenti «fino all’arrivo degli aventi diritto». Un supplente sostituirà un altro supplente. Beffa delle beffe.
Problemi anche sul sostegno (alunni disabili). L’esaurimento delle graduatorie ‘speciali’ ha lasciato scoperte, alla materna, 4 cattedre e 24 spezzoni e, alle elementari, 104 cattedre e 38 spezzoni. Posti che saranno tutti affidati a docenti privi dell’apposito titolo di specializzazione.
Un altro fronte caldo riguarda i collaboratori scolastici (i vecchi bidelli). Nonostante i quasi 800 incarichi assegnati sabato scorso, di liberi ve ne sono ancora 187. E qui sta il nodo. Perchè l’elenco ufficiale, quello elaborato dall’ex Provveditorato, è stato spolpato fino all’ultimo nome. Come fare?

NON AVENDO liste ad hoc proprie, gli istituti sono costretti a rivolgersi agli ex uffici di collocamento che indicono apposite gare a cui può partecipare chiunque. Persone che poi vengono ‘paracadutate’ dentro le classi senza aver ben presente quale ruolo andranno a ricoprire. Basti pensare alle dade di materne o elementari.
«L’ufficio per l’impiego — rivela Antonio Salvati dell’Flc Cgil — non fa alcun controllo a monte». E così può accadere, come è successo, che persone con carichi penali pendenti bussino alle porte delle scuole.
Il problema, denuncia Salvati, è che le norme non «prevedono l’elaborazione di una graduatoria dei collaboratori scolastici interna ad ogni scuola». Un sorta di elenco da usare in emergenza, che, essendo elaborato dalle segreterie, permetterebbe un maggiore controllo. Una scrematura. Poiché ogni richiesta di inserimento deve essere corredata da un modulo con domande molto specifiche.
«Si deve andare verso la creazione di queste liste — auspica Salvati —. Ciò garantisce trasparenza e una maggiore qualità del servizio».


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