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Resto del CArlino-Bologna-Niente tempo pieno per 1.050 bambini

ELEMENTARITagli ministeriali sugli organici Niente tempo pieno per 1.050 bambini Aumentano i remigini (+ 1.047). Calano i maestri (-33) concessi dal ministero dell'Istruzione per far funzio...

15/03/2005
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Il Resto del Carlino

ELEMENTARITagli ministeriali sugli organici
Niente tempo pieno per 1.050 bambini
Aumentano i remigini (+ 1.047). Calano i maestri (-33) concessi dal ministero dell'Istruzione per far funzionare, il prossimo anno, le 187 elementari statali della nostra provincia.
Il che vuol dire che salvo miracoli, praticamente impossibili, 1.050 bimbi (875 di prima elementare e 175 di seconda e terza), a settembre, non potranno frequentare una classe a tempo pieno (40 ore settimanali di cui 27 ore di base + 3 opzionali + 10 di mensa). Ma dovranno accontentarsi di restare a scuola per trenta ore a settimana (27 ore di base + 3 opzionali).
Novecentoquindici, infatti, le classi di quaranta ore autorizzate.
Tali e quali a quelle di quest'anno. Quando, invece, ne sarebbero servite altre 42 (35 in prima e 7 tra seconda e terza).
Roma, nell'ottica di un contenimento della spesa pubblica, pur a fronte di un aumento di nuovi arrivi (dagli attuali 34.621 si passa ai futuri 34.989), non ha concesso posti in più (cioè insegnanti) per soddisfare tutte le richieste di tempo pieno venute delle famiglie.
In pratica per far sì che le 1.730 classi necessarie ad accogliere tutti gli under 10 vadano a regime, al Centro Servizi amministrativi (l'ex Provveditorato) occorrerebbero in totale 3.156 maestri. Mentre quelli arrivati sono 'solo' 3.123 (3.104 + 19): 33 in meno rispetto al fabbisogno.
Un taglio pesante che ora il Csa cercherà di ricucire spostando, su questi posti comuni, altrettanti maestri recuperati dalle cattedre di inglese prive di colleghi titolari. Cattedre che, a loro volta, saranno poi occupate da supplenti annuali con la specializzazione in lingua straniera.
Una specie di gioco ai quattro cantoni che, mirando a tappare tutti i buchi, ha il difetto di ridurre, ancora di più, il numero dei posti nell'organico di diritto (ciò di cui le scuola hanno bisogno in linea teorica) fondamentali per le future assunzioni in ruolo. Quelle cioè a tempo indeterminato.
In questo modo, però, il Csa, pur non potendo soddisfare tutte le richieste di tempo pieno, non lascia situazioni di sofferenza nelle scuole di montagna spesso più penalizzate.
"La situazione è molto più critica rispetto al passato", ha commentato Patrizia Prati della Cisl Scuola al termine dell'incontro tra Csa e Cgil e Uil per discutere proprio dei posti per la scuola primaria.
Una partita che si chiuderà il 18 marzo per riaprirsi tra luglio e agosto, in vista degli organici di fatto (ovvero ciò di cui le scuole hanno effettivamente bisogno). E che spesso hanno regalato quella boccata di ossigeno fondamentale per molte scuole. "Stavolta ha concluso abbiamo riscontrato tagli maggiori rispetto al passato. Nei prossimi giorni valuteremo il da farsi".
Federica Gieri


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