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Resto del Carlino/Bologna: L’Ateneo, prepara il ‘grande esodo’ Più ricercatori e mille docenti in meno

ALMA MATER Mussi lancia a Bologna il piano di rinnovamento delle Università

28/06/2006
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Il Resto del Carlino

di Renata Ortolani

Il ‘grande esodo’— circa mille docenti, cioè un terzo del totale, in pensione in 5 anni — per l’Alma Mater comincerà nel 2010. Già molto prima però, in linea con quanto ha detto ieri in Santa Lucia il ministro dell’Università, Fabio Mussi, l’ateneo investirà fondi per immettere forze nuove e fresche nel corpo accademico: l’anno scorso sono saliti in cattedra 270 volti nuovi, di cui 70 ricercatori.
Quello del rinnovamento (nel prossimo decennio 30 mila docenti usciranno dagli atenei italiani) e del finanziamento di nuovi ingressi è uno dei temi toccati durante la visita di Mussi. Sottolineato che negli ultimi 5 anni di qui non è mai passata la ministra Moratti, il rettore, Pier Ugo Calzolari, ha chiesto al nuovo titolare del dicastero che si torni «a investire nella ricerca pubblica. Premiando però quelle università che come la nostra si sono date un sistema di ricerca strutturato».
Poi Calzolari è passato all’altro nodo, annoso, del sistema universitario: lo stato giuridico dei ricercatori (età media 46 anni). Ha chiesto al ministro di modificare il provvedimento-Moratti che ha eliminato il loro ruolo e di istituire una terza fascia di docenti, previa idoneità. Dal palco ha preso la parola proprio su questo anche un rappresentante dei ricercatori precari, mentre Cgil, Cisl e Uil avevano già consegnato a Mussi una lettera in cui chiedono un piano straordinario di assunzioni dei precari stessi. La giornata di studio e di confronti (la quarta per il ministro, dopo Palermo, Pisa, Genova e Milano) era intitolata ‘La ricerca universitaria al servizio del Paese’. La ricerca, ha detto Calzolari, «è e sarà la chiave di volta dell’ateneo bolognese». Attorno a questo cardine è ruotato tutto l’incontro, con l’aula magna gremita di ricercatori, docenti e studenti. «Nella università — ha aggiunto Calzolari — mancano forme di coordinamento sulla ricerca, servizi di supporto amministrativo e finanziario. Così spesso i risultati non sono credibili. Anche per questo sono necessari maggiori investimenti».
Se poi Bologna figura nella parte alta della hit- parade degli atenei pubblicata proprio ieri da Il Sole-24 Ore, il rettore ha rimarcato che questa è una università «multicampus», e molto internazionale: gli studenti che vengono a Bologna con Erasmus sono più numerosi di quelli che con la stessa formula vanno all’estero. A fine incontro (ma Mussi non ha commentato) è arrivato lo striscione alzato da alcuni studenti di Cl: una protesta per il ritiro del veto italiano alla ricerca sulle cellule staminali. Lo slogan diceva: «Brutto affare un ministro contro la volontà popolare».


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