Resto del Carlino/Bologna: Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola stanno preparando un settembre esplosivo: denunceranno il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni e proclameranno lo sciopero regionale
Motivo? Il mancato arrivo, da Roma, degli insegnanti sufficienti a far aprire i battenti, in modo decente, ad elementari, medie e superiori.
AGGUERRITI PIÙ CHE MAI, Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola stanno preparando un settembre esplosivo: denunceranno il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni e proclameranno lo sciopero regionale. Motivo? Il mancato arrivo, da Roma, degli insegnanti sufficienti a far aprire i battenti, in modo decente, ad elementari, medie e superiori.
«Se non si mettono le scuole nelle condizioni di poter rispettare le norme di legge su edilizia e sicurezza — avverte Lamberto Benini (Cisl Scuola) —, a settembre chiederemo all’autorità giudiziaria di individuare il responsabile di questo». Responsabile che, per Benini, altri non è che «il ministro Fioroni che non ci ha concesso i posti-insegnanti che, in base al suo decreto, devono essere attivati».
A far dissotterrare l’ascia di guerra ai confederali sono stati due incontri, uno al Ministero e uno all’Ufficio scolastico regionale, da cui è emerso che, tra luglio e agosto, per obbligo della Finanziaria, in Italia devono essere ‘tagliati’ 8.500 docenti. In pratica tanti quanti ne sono stati richiesti, a giugno, dalle singole scuole per far marciare l’anno.
Un colpo di mannaia che, per Paolo Tomasi (Flc Cgil), Benini e Domenico Cassino (Uil Scuola), è «totalmente inaccettabile». E che in Emilia-Romagna comporterà conseguenze durissime. Oltre alla non assegnazione di professori per l’istruzione degli adulti, si rischia (salvo dietro front miracolosi) il blocco totale dei 233 posti per il sostegno ad alunni con handicap ( «con gravissimo danno — rilevano i sindacati — soprattutto per i casi più gravi»), l’impossibilità di garantire il tempo scuola voluto dalle famiglie (tempo pieno in primis) e lo sdoppiamento delle classi sovraffollate.
Tomasi, Benini, e Cassino rivendicano, quindi, un contingente congruo con le norme emanate dallo stesso ministero, la possibilità di dare risposta alle richieste delle famiglie e il rispetto della normativa su edilizia scolastica, prevenzione incendi e sanità.
Ancora più duro il commento del segretario bolognese dell’Flc-Cgil, Sandra Soster: «Siamo stati presi in giro — attacca la sindacalista —. Ciò che la Moratti l’ex ministro dell’Istruzione ci ha sempre garantito, ora non lo sarà più. Almeno non in termini di funzionamento della scuola pubblica. Siamo al di là di ogni immaginazione».
f. g.