Resto del CArlino-Ancona-"No a una scuola declassata"

LA PROTESTAStudenti e insegnanti degli istituti professionali contro la riforma Moratti che li sottopone a una competenza regionale
"No a una scuola declassata"
FANO C'è preoccupazione e fermento tra gli istituti professionali di stato fanesi Olivetti, Volta e Apolloni per il destino che la Riforma Moratti assegna loro. In buona sostanza, con la nuova riforma scolastica, questi tipi di istituti verrebbero assegnati sotto la competenza della regione Marche.
Una soluzione quest'ultima che viene vista un po' da tutti studenti, corpo insegnante e non come un "declassamento" del rango della scuola. I primi a non accettare tale novità a Fano sono stati gli studenti che hanno iniziato, spontaneamente, la mobilitazione. I più attivi si sono mostrati subiti i ragazzi dell'Istituto professionale di stato per i servizi turistici "Adriano Olivetti". Solo per motivi organizzativi, gli studenti non sono riusciti ad allestire un pullman per portare la protesta a Roma davanti al parlamento e al ministero della pubblica istruzione. Il viaggio si sarebbe dovuto effettuare domani (giorno in cui è in programma lo sciopero nazionale degli insegnanti degli istituti professionali), ma di fronte alla spesa consistente del noleggio del bus, gli studenti non hanno avuto, in pochi giorni, sufficienti adesioni per riempire il bus e rendere così più accettabile il costo. Ma la protesta ci sarà ugualmente. Questa volta spostata nel capoluogo provinciale, a Pesaro. Per domani, dunque, è prevista, in concomitanza con lo sciopero degli insegnanti tecnico-pratici, una manifestazione organizzata dal comitato degli studenti dell'"Olivetti", dell' "Apolloni" e del "Volta". Il raduno è previsto nelle singole scuole al mattino e poi con i mezzi pubblici dell'Ami, ci sarà il trasferimento a Pesaro. Gli studenti convoglieranno poi in piazza del Popolo dove si uniranno a quelli pesaresi e a quelli provenienti dal resto della provincia. "E' una manifestazione dicono i ragazzi dell'Olivetti di Fano che intende ribadire la nostra ferma contrarietà alla riforma Moratti e la volontà di voler combattere per difendere il livello della nostra scuola".