Republica-Palermo-I vicepresidi non mollano Senza di noi scuole in tilt
LA PROTESTA Il nuovo contratto abolisce la figura del vicario. I capi d'istituto si mobilitano I vicepresidi non mollano Senza di noi scuole in tilt SALVO INTRAVAIA Vicepresidi in rivolt...
LA PROTESTA
Il nuovo contratto abolisce la figura del vicario. I capi d'istituto si mobilitano
I vicepresidi non mollano Senza di noi scuole in tilt
SALVO INTRAVAIA
Vicepresidi in rivolta. La prospettiva, prevista dal nuovo contratto, di una scuola senza più il vicario esonerato dal servizio mette in crisi i presidi e indispettisce gli ormai ex vice. Il contratto 2002-2005 prevede due collaboratori, senza esonero a prescindere dalla complessità della scuola e dal numero degli alunni. A complicare il tutto arriva anche il divieto al capo d'istituto di delegare le proprie funzioni a uno dei collaboratori. "È grave - dice Giovanni Pusateri, coordinatore provinciale dell'Associazione nazionale presidi - si tratta di un'amministrazione schizofrenica che solo nella scuola non prevede il ruolo fondamentale di "cerniera" tra le diverse componenti, costituito dalla vice dirigenza. È come un esercito composto soltanto da generali e soldati".
Ma cosa ne pensano i diretti interessati? "È impensabile che una scuola di medie o grandi dimensioni possa essere gestita soltanto dal preside", dice Salvino Amico, vicario dello scientifico Croce. Dello stesso parere è Massimo Leonardo, vicepreside al tecnico per geometri Parlatore: "Se mi costringono a tornare in classe, il mio contributo verrà meno. Non sono dispiaciuto per me, ma per la scuola pubblica che dovrà andare avanti con meno risorse".
Ogni giorno in una scuola il vicario predispone le supplenze, riceve i genitori, si occupa dei permessi di entrata e di uscita dei ragazzi e di tutta quella ordinaria amministrazione che in scuole con decine di classi (si pensi all'istituto alberghiero di corso dei Mille che conta 106 classi e quasi 2.500 studenti) non è certo poca cosa. In pochissimo tempo i vicari delle scuole palermitane si sono passati la voce e hanno costituito un coordinamento che si riunirà la settimana prossima per discutere eventuali forme di protesta. Intanto l'Anvi (l'Associazione nazionale dei vicari della scuola) ha incontrato il sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea e conta di avviare azioni legali per colmare il vuoto normativo che si è venuto a creare.