Repubblica-Un colpo alla scuola in Lombardia L'iscrizione arriverà fino a 200 euro

Un colpo alla scuola in Lombardia L'iscrizione arriverà fino a 200 euro
L'allarme dei presidi: possono salvarci solo i genitori
Saranno ridotti i corsi di lingua pomeridiani e i laboratori di informatica
Le conseguenze dei tagli della Finanziaria saranno pesanti sulla prossima annata
La Cgil : diminuiti del 40 per cento i fondi per le spese ordinarie e del 35 quelli per supplenze
TERESA MONESTIROLI

Le spese crescono, i soldi diminuiscono. È allarme nelle scuole che, per far quadrare i conti, sono costrette a chiedere una mano alle famiglie. Con contributi volontari - solo l'assicurazione è obbligatoria e va da 6 a 10 euro - che aumentano in molti istituti, arrivando a sfiorare i 200 euro l'anno. Soldi che servono per le piccole spese di tutti i giorni come la carta per le fotocopie, le cartucce delle stampanti e i detersivi per pulire i pavimenti. Ma anche per attivare i laboratori di informatica o i corsi di lingua pomeridiani.
Bilanci in rosso nelle scuole, con presidi inferociti che si arrampicano sui vetri per far fronte ai continui tagli del ministero dell'Istruzione che da anni colpiscono il mondo della scuola. "La Finanziaria prevede per l'anno prossimo un'ulteriore diminuzione dei fondi ordinari del 40 per cento per tutti gli istituti lombardi, del 35 sui soldi destinati alle supplenze - denuncia il segretario regionale della Cgil scuola Wolfango Pirelli -. La situazione è al limite e in Lombardia, dove l'utenza è ricca, si chiede aiuto ai genitori". I dati del sindacato parlano chiaro: se nel 2005 un liceo poteva contare su 177 euro per classe, nel 2006 riceverà solo 106 euro; stessa emorragia alle elementari e alle medie dove da 122 euro l'anno per classe si passa a 73. Il tutto a scapito dei genitori che si troveranno costretti a mettere mano al portafoglio e organizzare collette per comprare computer e carte geografiche. Come al liceo scientifico Bottoni. "I ragazzi ora pagano 80 euro - spiega il preside Roberto Proietto - ma l'anno prossimo il contributo aumenterà di certo. A decidere di quanto, sarà il consiglio di istituto". Stessa cosa all'istituto professionale Caterina da Siena dove, nel 2007, le tasse saranno di 120 euro contro le 100 di quest'anno. "In due anni è stato tagliato il 60 per cento dei fondi - lamenta la dirigente Clara Magistrelli - da qualche parte dovremmo pur prenderli, i soldi". E aggiunge: "Ho chiesto un incontro con il direttore scolastico regionale Mario Dutto per chiedergli di rivedere la distribuzione dei fondi". Il liceo Volta, invece, ha già preso provvedimenti: da quest'anno le famiglie spendono 170 euro, 20 più dell'anno scorso. "I tagli sono continui e per mantenere alta l'offerta formativa chiediamo uno sforzo alle famiglie - spiega la vicepreside Annagrazia Gatta - La didattica è cambiata e il liceo propone 60 progetti di qualità". Di certo i tagli colpiranno anche l'offerta formativa che, necessariamente, dovrà essere ridimensionata. "La mia scuola riceverà 10mila euro meno rispetto al 2005 - dice Michele D'Elia, a capo del liceo Vittorio Veneto - e saremo costretti a cancellare qualche attività extra se non vogliamo aumentare le tasse".
Le stangate arrivano anche nella scuola dell'obbligo. Ormai sono rarissime le elementari e le medie gratuite. Addirittura molti istituti del centro arrivano a chiedere ai genitori fino a 60 euro l'anno. La media Majno fa il record con 75 euro. "I soldi del Comune - dice Gianni Gandola, dirigente dell'elementare Cinque Giornate - non bastano né per il telefono né per il materiale didattico. E ora dobbiamo acquistare anche le medicine di primo soccorso".