Repubblica/Torino: Video-choc in aula, vertice dei docenti

"Colti alla sprovvista, ora servono interventi mirati sui ragazzi"

Il preside non parla Un professore: "Siamo tramortiti, non ne sapevamo nulla"
Già lunedì pomeriggio la prima ispezione disposta dal ministero Altre seguiranno
SARA STRIPPOLI

L´unione fa la forza. Chiedono una riflessione corale i professori dell´istituto Albe Steiner. E lo vogliono fare in un Collegio docenti che con tutta probabilità sarà confermato per domani. Fino ad allora il silenzio è pressoché totale. Nessuno si sente di riflettere a voce alta sulle immagini finite in rete, su vittime e carnefici, sul ruolo della scuola, sui tempi e sulla quella presenza inquietante di un adulto. Fra i pochi coraggiosi, ieri, il professor Silvio Brignolo, docente di lettere nella sede di lungodora Agrigento, sceso in strada ad affrontare i giornalisti durante i Consigli di classe in corso nella sede: «Abbiamo chiesto di incontrarci tutti insieme, abbiamo bisogno di pensare a come affrontare questa situazione che ci coglie alla sprovvista e che richiede interventi mirati sui ragazzi», le sue parole.
I cellulari di preside e collaboratori stretti tacciono. Il dirigente scolastico Camillo Di Menna è introvabile, la vice Donatella Carpintieri risponde con un no comment: «Ho visto il preside uscire da scuola mattina e poi non l´ho più sentito», dice. Eppure già lunedì pomeriggio a scuola c´è stato un incontro con i genitori e gli ispettori inviati dal ministero. La responsabile del progetti H, che significa handicap, si chiama Anna Ceschel e tutti raccontano che con i ragazzi disabili (trenta in tutte e tre le sedi per 1100 studenti in totale) si dà da anni un gran daffare. Staccato anche il telefonino della responsabile di via Monginevro Tina Silvestri. Carla Piglione insegna inglese in sede: «Siamo tramortiti, fino ad oggi non ne sapevamo nulla. L´unica cosa che mi sento di dire è che questa è una scuola dove si fa molto, dove sono stati organizzati anche progetti per la lotta al bullismo in cui sono stati coinvolti i ragazzi delle ultime due classi». Il ritratto, dice Carlo Palumbo che all´Albe Steiner ha insegnato fino allo scorso anno e che la scuola dice di averla amata molto e molto seguita, è quello di un istituto dove in passato c´è stato qualche episodio in cui è stato necessario intervenire, ma «dove non si può certo sostenere che ci siano patologie». Una scuola normale, se il termine ha ancora un significato in anni in cui l´episodio «potrebbe ancora rivelarsi una bravata, un gesto idiota di un gruppo che avrebbe, forse, solo mimato la violenza». Qualcuno all´Albe Steiner preferisce crederci piuttosto che ammettere che da qualche parte si è innescato un cortocircuito in cui nessuno vorrebbe mettere mani e orecchie. Silvio Brignolo non è fra questi: «Credo che questa storia sia molto seria e come tale vada gestita».
Nel suo ufficio in via Pietro Micca ieri Anna Maria Dominici e il suo vice Paolo Iennaco sono stati in riunione a lungo: «Massimo rigore se verranno accertate le responsabilità e se sarà necessario andrò io stessa in quella scuola», ha dichiarato la direttrice scolastica regionale. La quale ha anche confermato l´avvio di un´indagine ispettiva all´interno dell´istituto. Che proseguirà anche oggi e nei prossimi giorni: «Sia ben chiaro che non è nostra intenzione annacquare nulla se emergeranno delle colpe», dice Iennaco. Ma quali potrebbero essere le massime pene previste dal codice scolastico? Se dovessero essere accertate colpe molto gravi, spiega il vicedirettore scolastico, per i docenti il grado più alto è la destituzione: «ma finora nella scuola piemontese non è mai accaduto». Per i dirigenti la sospensione.