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Repubblica/Torino: Ventimila in piazza: "Salvate la scuola"

Professori, precari e studenti scioperano con la Cgil contro i tagli - Adesione del 40 per cento. "Investite nell´istruzione i soldi del ponte sullo stretto"

19/03/2009
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la Repubblica

OTTAVIA GIUSTETTI

Lo sciopero della conoscenza riporta la protesta in piazza: 20 mila, secondo la Flc-Cgil, le persone che hanno partecipato ieri mattina alla manifestazione regionale contro i tagli alla scuola. Insegnanti, dipendenti amministrativi, ma anche tanti genitori e ragazzi si sono dati appuntamento nella solita piazza Arbarello, e hanno sfilato lungo le strade del centro fino in piazza Castello, a poca distanza dalla manifestazione organizzata dall´Anci Piemonte.
In testa, gli striscioni dell´Flc-Cgil, seguiti da quelli di vari licei torinesi. Per ultimi hanno sfilato gli studenti universitari: tutti i collettivi dell´Università e la No-Tremonti del Politecnico, che ha portato in strada una barca di cartone per richiamare i temi dell´Onda, con lo slogan: «L´Onda è passata ma i pirati sono ancora qui». Lo stesso hanno fatto gli studenti superiori, che hanno sfilato dietro lo striscione «Pericolo tagli in vista, promesse nuove mareggiate». E i precari della ricerca dell´Università e del Politecnico che hanno manifestato insieme agli studenti e hanno raccontato dal palco in piazza Castello i motivi della loro protesta: più di metà dei lavoratori dei due atenei torinesi è precaria, e le prospettive per il futuro sono di un continuo peggioramento della situazione. Inoltre, i più anziani ricercatori precari (gli over 32) rischiano di essere tagliati fuori dai futuri concorsi perché le università, per alzare il proprio rating internazionale, hanno bisogno di assumere personale sempre più giovane.
Secondo il sindacato sono stati circa il 40 per cento gli insegnanti e i dipendenti che hanno aderito a Torino allo sciopero di oggi, un po´ meno della media nazionale, che si è attestata sul 45 per cento. Altissimo, invece, il dato che riguarda Novara, dove si sono fermati il 72 per cento degli insegnanti. Dal palco del comizio conclusivo, il segretario piemontese della Flc-Cgil, Rodolfo Aschiero, si è rivolto al ministro Gelmini e al premier Berlusconi: «La scuola che avete in mente - ha detto - prevede meno risorse, meno insegnamento, meno sostegno alla disabilità e all´opposto più sanzioni. In Piemonte - ha aggiunto - dal prossimo anno scolastico ci saranno 40 mila insegnanti in meno». «Invece di fare il ponte sullo stretto di Messina - ha detto il segretario generale della Cgil Piemonte, Vincenzo Scudiere - sarebbe meglio mettere quei soldi nella scuola. Da ottobre questa piazza è il simbolo della nostra resistenza contro la politica scellerata del governo. Ci uniamo alla protesta dei sindaci. Derogare il patto di stabilità sarebbe un primo passo per rilanciare l´economia».
Anche una cinquantina di sindaci hanno partecipato alla protesta e si sono incatenati al tricolore chiedendo di poter utilizzare le risorse degli avanzi di amministrazione e dei residui passivi dei bilanci comunali per fronteggiare la crisi economica.


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