Repubblica/torino: Un consigliere per i genitori
Quel che serve nella "campagna acquisti" degli istituti
MARCO VACCHETTI
In questo periodo ogni anno si apre quella che gli insegnanti più disincantati delle scuole superiori chiamano la "campagna acquisti". Il termine tecnico è orientamento. Studenti di terza media e relativi genitori devono infatti scegliere entro gennaio il futuro corso degli studi. Ogni istituto secondario per esistere ha bisogno di nuovi iscritti. Senza studenti si chiude e l´incubo di trasformare i docenti in sovrannumerari senza fissa dimora incombe sinistro. Le scuole superiori si tirano a lucido, spalancano le porte alle famiglie, organizzano presentazioni, visite guidate tra aule e laboratori, i siti web vengono aggiornati. Alcuni istituti, pur con i magri bilanci forniti dal Ministero, sono pronti a spendere il denaro dello Stato in pubblicità. Così invece di vedere rinnovati qualche computer o gli attrezzi della palestra, sulle pagine dei giornali e nelle affissioni in città compaiono banali réclame con promesse di futuro radioso. Il fatto è che rendere allettante la scuola agli occhi di un quattordicenne è difficile come rendere appetitosa al suo palato una zuppa di rape lesse. In realtà l´orientamento non funziona in questo modo. Funziona con il passaparola. Un genitore telefona all´altro, che telefona al terzo, che conosce qualcuno che…Si scambiano opinioni, pareri, giudizi. Gli stessi studenti propagano voci. Alla fine gli "utenti" hanno un quadro abbastanza preciso del panorama, scuola per scuola, sezione per sezione. In molti casi pesano nella scelta la vicinanza a casa della sede scolastica o l´amico del cuore.
A costo dell´impopolarità vorrei affermare che quella scelta è meglio che siano i genitori a compierla, avendo l´ultima parola dopo ore di dialogo. Per carità è sacrosanto rispettare libertà e inclinazioni degli adolescenti, ma a quell´età la capacità di valutare strategicamente il proprio futuro sono limitate, le predisposizioni sono ancora vaghe. E poi, dietro al principio di lasciare libera scelta ai propri figli non si nasconde talvolta uno scarico di responsabilità? Il genitore che sceglie è infatti moralmente tenuto a seguire passo a passo la prole negli studi. Allora ben venga l´iniziativa promossa dall´Assessore Provinciale D´Ottavio per la creazione di una comunità di orientatori. Speriamo che questa coinvolga in primo luogo le famiglie per sensibilizzare i genitori alla propria responsabilità nella guida di una scelta non facile.