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Repubblica-Torino-"Tremila cattedre scoperte"

CONTI CHE NON TORNANO "Tremila cattedre scoperte" L'allarme dei sindacati per il prossimo anno Lo scarto più grande alle Superiori: 15mila iscritti di differenza tra scuo...

10/04/2004
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la Repubblica

CONTI CHE NON TORNANO
"Tremila cattedre scoperte"
L'allarme dei sindacati per il prossimo anno
Lo scarto più grande alle Superiori: 15mila iscritti di differenza tra scuole e ministero
"Faremo un giorno di sciopero se da Roma non arriveranno segnali rassicuranti"
SARA STRIPPOLI


Una differenza di 2517 cattedre alle superiori, 221 alle medie e 505 alle elementari. Tra le richieste delle scuole e le assegnazioni del Ministero dell'Istruzione (mancano ancora le previsioni per il sostegno), il bilancio in Piemonte è pesantemente in negativo. L'allarme viene da Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snals Piemonte, dopo un incontro che si è svolto giovedì alla direzione scolastica regionale, i sindacati prevedono un brutto inizio d'anno scolastico in autunno e annunciano una giornata di sciopero se entro la prossima settimana dal ministero non arriveranno segnali rassicuranti. I numeri sono chiari, spiegano Alberto Artioli della Cgil, Enzo Pappalettera della Cisl, Diego Mieli della Uil e Sabatino D'Alessandro dello Snals, da un lato le richieste che arrivano dopo i conti delle scuole, dall'altro le cifre comunicate dal ministero. Della situazione critica alle elementari Repubblica ha già scritto, riportando l'allarme della Cisl scuola sul rischio che la copertura di insegnanti per l'anticipo a cinque anni e messo fosse soltanto una chimera. La posizione peggiore si rivela però adesso quella delle scuole superiori, dove i ragazzi indicati dalle scuole sono 154.000, quelli censiti dal Miur soltanto 139.000. Tradotti in posti, 16.426 contro 13.909, una differenza che supera le 2500 cattedre. Vero è che, fra il calcolo solo approssimativo che le scuole hanno fatto per i potenziali bocciati e per i ragazzi per il momento iscritti sia ai corsi di formazione professionale della Regione sia alle scuole, i numeri forniti dagli istituti sono con tutta probabilità sovrastimati rispetto ai bisogni reali. "È però altrettanto vero - spiegano i rappresentanti dei quattro sindacati - che alla fine le differenze non si rivelano mai troppo significative. Soprattutto sono molto distanti dal passivo attuale". Martedì prossimo la direzione scolastica regionale invierà una lettera al Ministero per chiedere rinforzi, ma se le risposte non saranno quelle che auspichiamo, è la promessa dei sindacati, sarà di nuovo sciopero per i docenti piemontesi. "Purtroppo non nutriamo grandi speranze - avverte Pappalettera - se anche ci daranno qualche posto in più prevedo che alla fine a farne le spese saranno le compresenze. Credo anche che vedremo altri grossi pasticci sulla saturazione a 18 ore cattedra. Il problema più serio riguarderà però il numero di alunni per classe che potrebbe arrivare in molti casi a 30 ragazzi in un'aula, una condizione di lavoro difficilmente sostenibile per i docenti".
Un altro punto sottolineato dalla denuncia dei sindacati è la disomogeneità fra alcune province nell'elaborazione delle richieste delle scuole. Novara e Alessandria avrebbero usato criteri di interpretazione più restrittivi di quelli concordati con il direttore scolastico regionale e applicati a Torino e nelle altre province: "Questi dati sono insufficienti per iniziare il lavoro di suddivisione delle dotazioni organiche che così è destinato a partire in ritardo".


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