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Repubblica/Torino: Supplenti, slittano gli stipendi. Scuole in rosso, mancano i fondi anche per la didattica

rappresentanti degli istituti si sono riuniti per segnalare nuovi disagi dopo le modifiche introdotte dalla Finanziaria

01/03/2007
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la Repubblica

I rappresentanti degli istituti si sono riuniti per segnalare nuovi disagi dopo le modifiche introdotte dalla Finanziaria

Supplenti, slittano gli stipendi. Scuole in rosso, mancano i fondi anche per la didattica

"Il problema è che ora la distribuzione delle risorse viene decisa dal ministero"
La denuncia: "Chiediamo soldi ai genitori, ma non è per capriccio"
OTTAVIA GIUSTETTI

Mancano i soldi per pagare i supplenti, mancano le risorse per le più semplici attività didattiche, la scuola chiede i soldi alle famiglie persino per la carta igienica, ogni ragazzo cioè deve portarsi il proprio rotolo da casa. È il risultato di un taglio progressivo dei fondi alla della scuola - dal 2001 a oggi le risorse si sono praticamente dimezzate - e di un recente cambiamento, previsto dalla finanziaria, che affida nuovamente al ministero l´incarico di distribuire direttamente le risorse alle scuole. Fino allo scorso anno era la direzione scolastica regionale preposta a questo incarico. «Stiamo aspettando lo sblocco dei questi fondi da ormai due mesi - dice Nunzia Dal Vento, presidente di Asapi, l´Associazione scuole autonome piemontesi - fino a oggi abbiamo attinto ai residui di cassa dell´anno passato ma ci sono istituti in enorme difficoltà finanziaria». I rappresentanti delle scuole piemontesi si sono dati appuntamento ieri mattina all´Istituto Avogadro per discutere dell´emergenza in cui si trovano e mettere insieme tutte le informazioni che ancora informalmente circolano. «Non abbiamo nemmeno le tabelle ufficiali con i parametri di calcolo in base ai quali saranno assegnate le risorse - spiega Dal Vento - circolano solo alcune tabelle sindacali che riportano numeri a dir poco preoccupanti».
Molti degli insegnanti che coprono ore di supplenza aspettano dunque lo stipendio di gennaio e febbraio, l´attuale realtà scolastica per loro che vivono nell´ambiente è chiara. Quello che invece rende difficile il lavoro dei dirigenti è dover chiedere continuamente il contributo alle famiglie e far comprendere loro il perché di una situazione che non consente alla scuola di gestire in autonomia nemmeno l´attività didattica. «Vogliamo comunicare questo disagio anche attraverso la stampa proprio per far capire ai genitori che non sono vittime di un nostro capriccio - dice la presidente di Asapi - ci è stata data l´autonomia scolastica ma senza fondi non siamo in grado di assolvere nemmeno al nostro compito istituzionale». Quando l´interlocutore era la direzione scolastica regionale era più facile far sentire la voce della protesta. Oggi, con il rinnovato accentramento dei fondi alla scuola, manca un referente istituzionale autorizzato ad assumersi la responsabilità di un sì o di un no. Dal ministero assicurano che i fondi saranno sbloccati da un momento all´altro. «Benissimo, noi lo speriamo - dice la presidente dell´Asapi - resta il fatto che presenteremo non prima della fine di marzo il bilancio di previsione per il 2007, atre mesi dalla fine della scuola». È sempre di questi ultimi giorni il provvedimento della Provincia che ha tagliato i fondi per la piccola manutenzione nella scuole superiori. Mentre si attende una importante riduzione del numero di cattedre in Piemonte come prevede la nuova finanziaria che alza a 21 il numero di studenti previsti per ogni classe.


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