Repubblica-Torino-Soldi ingiustificati alla sperimentazione
Settantamila euro alle scuole che hanno accettato la riforma Moratti "Soldi ingiustificati alla sperimentazione" Che match fra Rifondazione e l'assessore Leo SARA STRIPPOLI Ambiguità...
Settantamila euro alle scuole che hanno accettato la riforma Moratti
"Soldi ingiustificati alla sperimentazione"
Che match fra Rifondazione e l'assessore Leo
SARA STRIPPOLI
Ambiguità della politica per la scuola. Da un lato si chiede un taglio del 20 per cento nei futuri bilanci, dall'altro si regala un incentivo agli istituti che hanno partecipato alla sperimentazione. Rifondazione comunista, nella persona del consigliere regionale Mario Contu, prende carta e penna e scrive un'istanza per bacchettare l'assessore regionale all'Istruzione Giampiero Leo, colpevole di aver obbedito con eccessiva solerzia agli inviti della sua ministra e aver fatto passare "sotto banco" settantamila euro da destinare alle 14 scuole che avevano accettato di partecipare alla sperimentazione sull'anticipo a due anni e cinque anni e mezzo. Quattordici volontari in tutto in Piemonte, dove la riforma Moratti era stata accolta con freddezza ed era partita a lezioni avviate, in forte ritardo rispetto ad altre regioni italiane.
Doppio fallo di Leo, secondo Rifondazione. L'incentivo economico di 5 mila euro per ogni scuola inserita nella lista delle "coraggiose" è una palese contraddizione quando nello stesso periodo si annunciano tagli di bilancio. Una scorciatoia per premiare una disponibilità che altre scuole non hanno invece concesso perché contestavano la validità della proposta. All'opposizione sul contenuto si aggiungono poi anche vizi di forma. L'assessore si sarebbe dimenticato del Consiglio e avrebbe fatto approvare la delibera senza sottoporla al legittimo dibattito in commissione. Se questo non bastasse, prosegue la lettera di Contu, "la giunta regionale ha integrato i criteri già definiti a maggioranza dalla competente commissione consiliare con una nuova tipologia di intervento denominata "innovazione didattica e processi di sperimentazione della riforma scolastica per l'anno 2002/2003", un'integrazione arbitraria che avrebbe invece richiesto il voto della commissione".
Giampiero Leo risponde alle accuse recitando un mea culpa che, precisa, ritiene "soltanto parziale". "Non voglio discutere sul contenuto - dice - Il contributo è così esiguo ed è destinato a coprire le spese di segreteria e di organizzazione dei nuovi corsi. Era stata Marina Bertiglia a chiederci di intervenire, l'abbiamo accontentata. Quanto alla seconda parte delle critiche, ammetto che avrei potuto mettere l'argomento all'ordine del giorno in commissione. Lo farò senz'altro adesso, a partire dalla prossima settimana. A mia discolpa, però, aggiungo che in questo periodo il comportamento dell'opposizione è tale che i lavori sono del tutto bloccati. Non è passato neppure l'aumento ai consiglieri che ci tenevano tanto, figuriamoci il resto. Una provocazione naturalmente. Su questo punto sono d'accordo con il presidente Ghigo: se la Camera funzionasse in questo modo, il Paese non andrebbe avanti neppure di un passo".